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Candidatura a Capitale europea della cultura per il 2019, L'Aquila non passa la preselezione; l'Assessore Leone: "Svolto un lavoro egregio, che non sarà disperso"

16/11/2013
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L’Aquila non passa la preselezione delle città italiane candidate al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019.Le città selezionate sono Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, Matera, Ravenna e Siena.
"La candidatura dell'Aquila a capitale europea della cultura per l'anno 2019 ha comunque attivato molte energie - ha dichiarato l'Assessore alla Cultura, Betty Leone - ha riaperto il dibattito cittadino sulla vocazione culturale della città, ha messo in rete molte esperienze associative. È stata l'occasione per un programma coordinato di iniziative e azioni volte ad aumentare la qualità della vita nel nostro territorio. Tutto questo lavoro non sarà disperso per l'esclusione dell'Aquila dalla rosa delle città candidate, ma continuerà nella prospettiva di una ricostruzione intelligente dei luoghi, delle relazioni, del sapere e delle arti della città. E' stata già costituita una rete delle città candidate per promuovere nel 2019 l'immagine dell'Italia come Paese della cultura (Italia 2019). Noi continueremo a lavorare per questo obiettivo e sono sicura che sapremo mettere a frutto le idee e i progetti scaturiti dal percorso fatto fino ad oggi".

''L’esito della selezione del gruppo ristretto delle Città per la Candidatura italiana nel 2019 a cura della giuria, presieduta da Steve Green, è stato negativo e rischia di produrre, oltre alla delusione, anche lo sconforto e l’abbandono di un Progetto ambizioso ed importante, la cui validità va al di là di un riconoscimento prestigioso - ha aggiunto l'Assessore al Turismo, Lelio De Santis - Le condizioni di partenza erano difficili: dalle difficoltà della ricostruzione, evidenti e note al Governo, alla mancanza di un esplicito sostegno della Regione; dalla precaria rete di relazioni, allo scarso peso politico nel Palazzo: tutto ha giocato contro e, considerata la forza e la qualità delle proposte delle altre Città, un insuccesso poteva starci. Adesso non bisogna farne un dramma o rinnegare il lavoro fatto e, soprattutto, non bisogna ridurre la vocazione culturale della Città, che deve credere e valorizzare le sue potenzialità. D’altronde L’Aquila è inserita nel ristretto novero delle Città d’arte e di cultura, e può continuare a progettare il suo futuro utilizzando le risorse finanziarie europee ad esse destinate, facendo rete con più convinzione con le altre Città. Altri eventi di rilievo nazionale, come l’Adunata Nazionale degli Alpini nel 2015, terranno alto il nome di L’Aquila e saranno un serio banco di prova per dimostrare al Paese le capacità organizzative della vasta classe dirigente nostrana e per far apprezzare la Città ed il suo territorio sul piano culturale -naturalistico e turistico.
Una piccola consolazione, intanto, possiamo vantarla: il Logo di Capitale europea della cultura che sarà utilizzato in tutti gli atti e le manifestazioni fino al 2019 è firmato aquilano! Scelto da un’apposita Giuria, è stato realizzato da una giovanissima aquilana, Valeria Ludovici, che sarà premiata proprio nei prossimi giorni. Quindi, rimettiamoci in cammino con fiducia''.

Delusione e amarezza sono state espresse dalla senatrice Stefania Pezzopane, presidente del Comitato promotore di Aq19, che ha commentato: “Ce l’abbiamo messa tutta, ma non è bastato- dichiara- Partivamo da uno svantaggio iniziale forte, che ha pesato moltissimo: la nostra situazione di città devastata, a cui si è aggiunta la mancanza di sostegno economico di alcuni enti, tra cui la Regione. Nonostante durante l’audizione, la commissione ci abbia incoraggiato, evidentemente ha ritenuto che non avremmo potuto farcela. L’impegno finanziario delle città che hanno passato il turno era più consistente. Anche città molto blasonate, come Venezia, non hanno passato la preselezione, nonostante in molti la davano come favorita. In ogni caso il lavoro che abbiamo portato avanti fin qui non va disperso. Durante questi mesi i cittadini ci hanno dato idee e suggerimenti importanti, di cui dobbiamo far tesoro e metterli a frutto in altre forme. Un ringraziamento doveroso e sincero va al nostro coordinatore, Errico Centofanti, che ha svolto un lavoro egregio, elaborando un documento di candidatura serio e concreto, che ha ricevuto molti apprezzamenti dalla stessa giuria. Grazie anche al sindaco Cialente, che ha creduto sin dal primo momento a questo progetto, a tutti i componenti la delegazione, che insieme a noi hanno voluto sostenere la candidatura, Dacia Maraini, Sergio Dompè, Fabrizio Magani, Carlo Pirozzolo, Pierluigi Properzi, Umberto Villante, alla dirigente del Settore Cultura Patrizia Del Principe e a tutto lo staff che ha lavorato con passione e determinazione”.

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