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Consigliere straniero, decreto del Presidente per il riconoscimento dello status

07/07/2014

Riconoscimento dello status di consigliere nella pienezza delle sue
funzioni e, conseguentemente, pieno titolo a partecipare alle riunioni
delle Commissioni e alle conferenze dei capigruppo, oltre che a
presentare richieste di accesso agli atti con i poteri concessi agli
altri consiglieri.
È quanto ha stabilito, con proprio decreto sottoscritto quest’oggi, il
presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti, in riferimento alla
posizione del consigliere straniero.
“Il consigliere straniero aggiunto – si legge nel documento a firma di
Benedetti – è componente di diritto di tutte le Commissioni
consiliari, in quanto articolazioni del Consiglio comunale e in
ragione del fatto, non secondario, che non avrebbe senso partecipare
ai lavori del Consiglio senza un’adeguata conoscenza delle
deliberazioni già discusse e approfondite nelle singole Commissioni.
Al medesimo consigliere, alla luce dello Statuto Comunale, non è
tuttavia riconosciuto il diritto di voto né, fino a nuove
disposizioni, il diritto a esigere il gettone di presenza”.
Il decreto, che ridefinisce contestualmente la composizione delle
Commissioni, ricorda in premessa, oltre ai riferimenti normativi
contenuti nel Testo unico degli enti locali (Tuel) e allo Statuto
comunale, il parere reso dallo stesso Ufficio di Presidenza durante la
seduta consiliare dello scorso 12 giugno.
“Si tratta di una decisione che ho assunto autonomamente, - ha
dichiarato Benedetti – nella consapevolezza che si tratta di un atto,
politico e giuridico, del tutto dirompente. Credo, tuttavia, che, alla
luce del sostegno che si riscontra nella normativa e in forza dei
pareri espressi dagli organismi preposti, alla figura del consigliere
straniero vada conferita una pienezza di ruolo e di funzioni in
assenza dei quali sarebbe destituita di significato. Ricordo che la
nomina è frutto di un’elezione democratica e che, pertanto, il
consigliere straniero aggiunto è a tutti gli effetti rappresentante di
una parte, consistente e produttiva, della nostra comunità. Alla luce
di quanto statuito si aprono una serie di possibilità, a cominciare da
quella, già attuata nel Comune di Roma, che il consigliere aderisca a
un gruppo consiliare. Credo molto in questa iniziativa – ha proseguito
Benedetti – in quanto conferisce ulteriore pienezza democratica al
massimo organo rappresentativo della città. Per questa ragione
inviterò la presidente della Commissione consiliare Affari
istituzionali e Regolamenti ad avviare una discussione relativa alla
necessaria modifica dello Statuto comunale, al fine di inserirvi
questi principi e queste disposizioni. Il consigliere straniero che,
per quanto mi riguarda, è un consigliere e basta, ha diritto ad avere
tutti gli strumenti cognitivi e dialettici per poter affrontare le
discussioni degli argomenti iscritti all’ordine del giorno nelle
sedute consiliari. Pertanto – ha concluso Benedetti – mi sono assunto
la responsabilità di decretare la sua partecipazione a tutti gli
organismi in cui si articola il Consiglio, dove avrà modo di conoscere
e approfondire gli argomenti in discussione, oltre che di confrontarsi
e presentare proposte, riconoscendogli di conseguenza, al pari dei
colleghi, la facoltà di procedere alle richieste di accesso agli atti
amministrativi con i poteri riconosciuti dalla legge”.

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