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Ricostruzione, il Sindaco Cialente e l'Assessore Di Stefano rispondono al Presidente dell'Ordine degli Ingegneri: "Ci sono tecnici che consegnano le integrazioni in ritardo"

25/05/2015

Abbiamo posto una questione ben precisa ovvero che ci sono tecnici che ritardano nel consegnare le integrazioni loro richieste, impedendo, di fatto, di chiudere la pratica edilizia e di far partire lavori in molti edifici. Difronte a questo il Presidente dell'ordine degli ingegneri preferisce scantonare con risposte diverse eludendo il senso delle nostre affermazioni. Ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità per fare in modo che la ricostruzione procedesse quanto più possibile spedita; con l'introduzione delle scadenze dei progetti da presentare, ad esempio, a partire da quelli classificati B secondo la scheda AEDES. Anche in quell'occasione ci fu la levata di scudi dei progettisti e se non avessimo avuto la mano ferma oggi non avremmo la periferia pressoché completata; ci saremmo, anzi, trovati a dover affrontare quelle pratiche che Masciovecchio denuncia come inevase (sono circa un migliaio non 4.000 - lascito della filiera) e che avrebbero potuto scegliere l'opzione con la nuova procedura, mantenendo l'ordine di presentazione, mentre invece hanno scelto, chissà perché, di non procedere ad una semplificazione della richiesta, passando alla scheda parametrica.
Rammentiamo, peraltro, agli smemorati, che il Comune, pur di mandare avanti le pratiche, ha persino assunto a propria responsabilità, la verifica del progetto entro il 20% tra la richiesta e quanto giudicato ammissibile dalla filiera.
Inoltre, nella nuova legge si è chiesto di inserire delle norme di etica comportamentale che colpiscano proprio i tecnici che non integrano, che non redigono i SAL e che non presentano progetti completi come da normativa. Si è chiesto, ancora, che la vigilanza venga affidata proprio agli ordini professionali con una opportuna informazione sui loro siti anche relativamente al monte incarichi acquisito da ogni tecnico.
Anche in questo caso, si è dovuto registrare un incomprensibile arroccamento delle categorie professionali, proprio nel momento in cui si chiede agli altri trasparenza e celerità.
Vorremmo che si capisse, peraltro, il fatto che abbiamo una forte e più volte denunciata, carenza di personale, e a fronte di questa criticità, le pratiche incomplete, aggravano il lavoro degli uffici, costringendoli più volte tornarvici sopra, senza poterle definire in modo compiuto.
È doveroso aggiungere che:
- il blocco dei SAL si è avuto solo con la vacanza di AE, tempo ampiamente recuperato;
- l'ing. Vittorio Fabrizi ha cessato le sue funzioni solo per via di una sentenza del giudice, sui cui speriamo si faccia chiarezza, al fine di riavere un dirigente capace e stimato nella pienezza dei poteri;
- non abbiamo avuto nessuna vacanza dirigenziale in quanto l'avv. Pirozzolo, l'arch. De Paulis e oggi l'arch. Santoro hanno assicurato la reggenza dell'ufficio, assolvendo ai compiti pur con un carico di lavoro eccessivo;
- per diversi mesi il Sindaco si è privato del Segretario Generale, avv. Pirozzolo, per assicurare una dirigenza all'USRA e colmare il vuoto lasciato da Aielli.
In quanto al cambio delle NTA per il solo centro storico cittadino, gli ingegneri sanno che laddove è possibile demolire (edifici incongrui o seriamente colpiti dal sisma) il Consiglio ha già dato le opportune direttive. Se invece si pretende di procedere in maniera scellerata, mettendo a rischio uno dei centri storici più belli d'Italia, come oggi ci viene giustamente riconosciuto, allora sappia che questa visione incontrerà sempre la nostra opposizione a difesa della bellezza e dell'identità della nostra città.
Le norme di rivitalizzazione dei centri storici, su iniziativa del Comune, sono contenute nella proposta di legge; senza una norma primaria è impossibile qualunque azione da parte dell'amministrazione civica.
Sulla ricostruzione delle frazioni, infine, occorre rammentare la nostra polemica con il predecessore di Aielli alla guida dell'Usra e gli atti approvati, proprio perché le frazioni possano veder partire, in modo deciso, la ricostruzione dei loro centri storici.
Da un giovane dirigente, ci aspettiamo che possa vergare il proprio mandato con atti di rottura sulle consuetudini che regnano in consessi circoscritti e non già che ripercorra vocaboli desueti che certamente non aiutano a fare la storia di questi luoghi.

Il Sindaco, Massimo Cialente
L'Assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano

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