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Seggiovia di Montecristo, il Sindaco Cialente: "Se fosse passato l'emendamento soppressivo nella seduta del Bilancio, i risvolti sarebbero stati drammatici"

31/08/2015

Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, al termine della seduta
odierna del Consiglio comunale, ha reso delle dichiarazioni all’Aula.
“Durante l’ultima seduta consiliare, – ha dichiarato Cialente –
dedicata all’approvazione del Bilancio di previsione, vi è stato un
acceso dibattito in merito ad un emendamento, presentato dal
consigliere del Prc Enrico Perilli e poi respinto dal voto in aula,
che intendeva stralciare dal Piano triennale delle Opere pubbliche il
progetto relativo alla seggiovia di Montecristo, già finanziato, per
una presunta non conformità alla normativa europea. L’approvazione di
tale emendamento sarebbe stata pericolosa, addirittura drammatica, dal
momento che avrebbe pregiudicato il piano strategico di sviluppo del
comprensorio montano, per il quale, per la prima volta dopo 30 anni,
abbiamo un finanziamento vero, spendibile, di 40 milioni di euro.
Approvarlo avrebbe significato cancellare un’opera e vanificare un
Piano di rilancio e sviluppo. Spetta alla Regione risolvere la
questione sotto il profilo normativo, rimediando alla svista per cui
l’area di Campo Imperatore, unica tra quelle con infrastrutture, è
ricompresa tra i Sic (Siti di importanza comunitaria, ai fini della
tutela ambientale). Altrimenti, come già sta accadendo, gli
investitori, intenzionati a investire sulla nostra montagna,
fuggiranno, volgendosi altrove, e il Ctgs fallirà per smepre. La
ricostruzione, – ha proseguito Cialente – quella vera, ha le sue basi
a livello sociale ed economico. Sto parlando di un’idea di città, di
un’idea di sviluppo, di un piano strategico che disegni il futuro
nell’arco di 15 anni. Io ce l’ho e intendo condividerla con il
Consiglio comunale. Intendo convocare una riunione ad hoc, per
presentare quella che è la mia idea di città e capire chi condivide
questo grande progetto, chi è disposto a sostenerlo e a lavorarci,
dando anche un contributo in termini di idee. Si governa attorno ad un
progetto che, per essere funzionale, deve essere per forza di cose,
condiviso. Se questa condivisione non vedrà una maggioranza, in
maniera democratica, si torna a dare la parola ai cittadini”.

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