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Ricostruzione, asse centrale; il Presidente Benedetti: "Accelerare la ricostruzione degli edifici pubblici, affitti calmierati per riportare il commercio in centro"

24/11/2015

La ricostruzione dell’asse centrale procede ormai a ritmi serrati e
sono sempre più numerosi i palazzi restituiti alla vista e alla
fruibilità. La dimostrazione di come la proposta deliberativa con la
quale si stabiliva la precedenza a questa porzione del centro storico
che, nel 2011, presentai insieme con l’allora consigliere Enzo
Lombardi, e che fu approvata dall’assise civica, fu un’ottima
intuizione e rappresenta, ancora oggi, una pietra miliare nella
ricostruzione. Ricordo che il termine stesso di “asse centrale” fu
coniato e introdotto proprio attraverso quell’atto deliberativo.
Quello che, invece, devo constatare con sommo rammarico è che, a
distanza di quattro anni dall’approvazione del provvedimento e a oltre
sei anni dal sisma, siano ancora ben lungi dall’essere ricostruiti gli
edifici pubblici che insistono nella zona, così come i due di
proprietà della Bper. Salta infatti all’occhio, percorrendo l’asse
centrale, come il vasto complesso che ospitava la presidenza della
Provincia e la Biblioteca provinciale, al pari di quella che fu la
sede centrale della Carispaq e dell’altro edificio, oggi Bper, alla
Fontana Luminosa, siano ancora nelle stesse condizioni in cui erano la
mattina del 6 aprile. Anzi, peggio, dato il fatto che sono passati gli
anni e gli inverni. Una situazione che riguarda anche palazzo
Margherita, per il quale, tuttavia, le recenti rassicurazioni
dell’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano lasciano sperare
in un imminente avvio dei lavori. È necessario adottare un cambio di
passo e mi auguro che il Provveditorato alle Opere pubbliche e la Bper
si attivino per velocizzare i processi e risolvere eventuali
situazioni ostative. Così come auspico che vi sia un’accelerazione nel
lavoro dei tecnici incaricati. Diversamente, intendo intraprendere
ogni azione idonea ai fini di portare la vicenda nella debita
attenzione, anche attraverso un Consiglio comunale straordinario
itinerante, volto a fare il punto della situazione e a chiarire le
ragioni di tale stallo.
Un’altra constatazione che salta all’occhio è come, nonostante i
palazzi storici vengano restituiti progressivamente alla città, non si
registri, di pari passo, un ritorno delle attività commerciali nelle
proprie sedi in centro. Una circostanza che è certamente da imputare,
in buona parte, all’aumento indiscriminato degli affitti di molti
locali. Ritengo sia necessario che le associazioni di categoria si
attivino per addivenire ad una sorta di patto civico con i proprietari
degli immobili affinché, sotto l’egida del Comune, vengano calmierati
i prezzi. Si potrebbero prevedere degli abbattimenti dei costi lungo
un primo periodo, per esempio di cinque anni, garantendo così
agevolazioni nella fase di start up in grado di incentivare il ritorno
in centro delle attività commerciali e, dunque, della vita stessa del
cuore della città.

Il Presidente del Consiglio comunale
Carlo Benedetti

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