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Ponte di Belvedere, via libera al documento preliminare di progettazione

19/02/2016

La giunta comunale ha accolto una proposta deliberativa, a firma dell’assessore alla Ricostruzione pubblica Maurizio Capri, contenente il documento preliminare alla progettazione dei lavori di consolidamento strutturale e ammodernamento architettonico del Ponte Belvedere.
La spesa prevista è pari a 1 milione 364mila 304 euro.
Il ponte di Belvedere, realizzato tra il 1961 e il 1963,costituisce uno degli snodi centrali della viabilità del centro storico. Ha una lunghezza complessiva di 95 metri, un’altezza massima di circa 20 metri e una larghezza della sede viaria di 8 metri. Dalla relazione preliminare emerge che non ha riportato gravi danni dal sisma del 6 aprile 2009.
“I lavori – ha dichiarato l’assessore Capri – porteranno al ripristino della piena viabilità dell’infrastruttura sia al traffico pedonale che veicolare, all’abbattimento delle barriere architettoniche, al miglioramento della sicurezza, utilizzando materiali che privilegino la facilità di manutenzione e la durabilità. Sulla base dello studio preliminare redatto dalla facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila e coordinato dal professor Dante Galeota abbiamo potuto acquisire elementi importanti. I lavori andranno a ripristinare il ponte, attraverso interventi di rinforzo strutturale, sostituzione dei dispositivi di appoggio della campata centrale, rifacimento del piano stradale e del sistema di illuminazione, opere di drenaggio e finiture. In questo modo – ha concluso Capri - la città potrà riappropriarsi di un’infrastruttura strategica sotto il profilo della mobilità e legata profondamente alla storia e all’identità urbanistica del capoluogo”.
L’esecutivo ha inoltre approvato il testo del protocollo d’intesa per la costituzione del distretto rurale dell’Abruzzo interno (Drai). L’atto deliberativo reca la firma del sindaco Massimo Cialente.
Sulla base del protocollo che si andrà a sottoscrivere, verrà istituito un comitato promotore del Distretto, i cui componenti dovranno essere rappresentativi delle strutture produttive, storiche e sociali, quali enti locali e pubblici, associazioni di rappresentanza della cooperazione, soggetti privati produttivi, organizzazioni professionali agricole, sindacali e ambientaliste. L’ente capofila è individuato nell’Istituto nazionale di Urbanistica. Al comitato spetterà l’elaborazione della proposta istitutiva del distretto, da inoltrare alla Regione, contenente la definizione di un perimetro di massima dell’area, l’analisi socio economica e la valutazione delle prospettive di sviluppo e di interrelazione tra imprese e settori coinvolti.
 

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