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Tassa sui rifiuti ridotta per le imprese che producono o distribuiscono beni alimentari e che li cedono gratuitamente a indigenti

06/09/2016

La giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo per la
definizione delle modalità di riduzione della Tariffa per i rifiuti
urbani (Tari), relativamente alle utenze non domestiche, per le
attività che producono o distribuiscono beni alimentari e che, a
titolo gratuito, li cedono a organismi che assistono persone in
condizioni di indigenza o ad associazioni che si occupano della cura
di animali. La proposta deliberativa è stata presentata dal sindaco
Massimo Cialente e prende le mosse dalla legge nazionale, approvata lo
scorso 19 agosto, a sostegno di interventi per la riduzione dei
rifiuti alimentari, in cui si fa esplicito riferimento a sconti della
tariffa Tari per chi dona prodotti agricoli o alimentari in eccedenza.
Attraverso l’atto l’esecutivo conferisce espresso indirizzo alla
Dirigente del Settore Politiche sociali e Cultura e al Dirigente del
Settore Finanziario affinché “entro i prossimi 45 giorni presentino
una proposta unitaria, che descriva modalità di attuazione e
monitoraggio della riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non
domestiche (Tari), per le attività che producono o distribuiscono beni
alimentari e che, a titolo gratuito, li cedono agli indigenti e alle
persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l'alimentazione
animale”. La giunta conferisce, inoltre, al Settore Avvocatura e
Partecipate comunali, ulteriore indirizzo, affinché, negli stessi
termini, l’Azienda farmaceutica municipalizzata (Afm) istituisca un
centro di raccolta dei farmaci non utilizzati da destinare, sempre a
titolo gratuito, in favore dei cittadini meno abbienti.
“Allo stato attuale – recita in premessa l’atto deliberativo - le
popolazionI che abitano il pianeta vivono condizioni di profonda
disuguaglianza. Da una parte cittadini che continuano a patire
situazioni di indigenza o addirittura di fame, per mancanza di cibo e
beni di prima necessità, e dall’altra parte cittadini che vivono in
condizioni di sovrabbondanza e per i quali il principale problema
diventa lo smaltimento delle eccedenze. Una parte di queste differenze
possono essere ridotte semplicemente compensando carenze ed eccedenze,
movimentando quindi le sovrabbondanze di alcuni cittadini e rendendole
accessibili ad altri che vivono situazioni di indigenza. Donare le
eccedenze alimentari rappresenta non soltanto un gesto di carità, ma
un atto dovuto di buon senso, che genera benefici sociali, ambientali
ed economici, restituendo valore a beni che l'avevano perduto”.

Per leggere il provvedimento completo, clicca qui sotto, su "maggiori informazioni".

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