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Sede unica degli uffici comunali, il Sindaco Cialente: "E' essenziale, dobbiamo pensare agli interessi dei cittadini"

08/02/2017

La discussione sulla sede del Comune, da localizzare a fianco della cittadella della Giustizia e a 150 metri dalla stazione di arrivo della metropolitana di superficie della Valle dell’Aterno San Demetrio/Scoppito, e non certo a PILE (che è altra zona), stazione di arrivo che serve quindi tutte le altre frazioni da San Gregorio a Sassa, sta assumendo delle caratteristiche poco lucide, poco riflettute e legate a passionalità, speculazione politica, ricerca di visibilità o, peggio ancora, inseguimento del consenso comunque e dovunque oppure, molto più semplicemente, dovuto a scarsa informazione.
Chiunque conosca il funzionamento oggi degli uffici pubblici, così come di aziende private, sa che l’organizzazione del lavoro è fondamentale così come la razionalizzazione degli spazi.
Il Comune dell’Aquila, storicamente, con il crescere dell’articolazione delle funzioni amministrative, si è visto costretto, nel corso degli anni, a dislocare le proprie sedi per lo più in periferia. Questa cosa ha provocato e provoca tutt’oggi disorganizzazione e costi. Molti dirigenti hanno servizi dislocati su diverse sedi, gli atti viaggiano, soprattutto quelli del protocollo cartaceo, oltre che con ritardi, anche attraverso autisti o impiegati che girano per la città. Ogni giorno, ad esempio, si spostano funzionari dei miei assessorati solo per farmi firmare la “camicia” della delibera che poi deve tornare alla sede dello stesso assessorato, per poi andare a Villa Gioia e per poi tornare a Palazzo Fibbioni! Alla necessità quotidiana di incontrarsi rapidamente, per scambiarsi opinioni e scelte, da parte dei dirigenti, singolarmente o in briefing, si oppone il tempo di spostamento degli stessi. Ogni volta che devo convocare tre dirigenti, con o senza assessori, per un problema anche contingente,… mi si fa notte!! E si fa notte anche a loro! Una sede unica per 350 dipendenti con le loro funzioni diventa fondamentale per l’organizzazione del lavoro e fondamentale diventa abbattere i tempi della burocrazia che tanto pagano i cittadini aquilani. Mi colpisce che Pierpaolo Pietrucci, per 6 anni Capo Ufficio di Gabinetto del Sindaco, non ricordi le “purghe” che quotidianamente incassava nel prendere atto di queste pesanti e continue disfunzioni. Chi ne è vittima?
Quante imprecazioni lanciano i cittadini che, per svolgere una pratica, devono fare il tour per la città rimbalzando da via Roma a via Rocco Carabba, piuttosto che al Comando di Polizia Municipale al Torrione, passando per via Avezzano, e perché no, per Via Ulisse Nurzia! E questa situazione non c’era già nel 2009 quando nella seduta del 30 Marzo si decise la realizzazione della sede unica?
Qualcuno oppone che sono cambiati i tempi e che serve rilanciare il centro storico. Vorrei ricordare che, in considerazione di ciò, nel piano di ricostruzione è già presente l’idea della città, e prevede che molti uffici rientrino nel centro storico mantenendo la loro funzionalità. A tal proposito, finalmente, con il vergognoso ritardo che caratterizza l’intera ricostruzione pubblica, a giorni partiranno i lavori di Palazzo Margherita, che sarà sede delle più importanti istituzioni comunali e di uno dei due front-office, vale a dire il luogo dove il cittadino andrà per confrontarsi con tutti i servizi che offre il Comune dell’Aquila. La realizzazione della sede unica degli uffici comunali richiederà, ahimè, almeno 6 anni, così come nel caso in cui, su parole d’ordine, a mio avviso, poco riflettute e molto emozionali, si decidesse di portarli in edifici pubblici del centro storico la cui ricostruzione ancora non riparte a causa delle lungaggini burocratiche. Questa riflessione vale sia per la sede del Comune dell’Aquila sia per gli edifici di CGIL e UIL, i cui rappresentanti hanno fatto sentire la loro voce, insieme con quelli di Confcommercio, Confindustria e di altre associazioni di categoria, all’idea che la sede unica comunale vada alla Stazione. Purtroppo ribadisco che i tempi della ricostruzione pubblica sono lenti.
Quello che si può fare è chiedere a Banche, Enti come le Poste e quant’altro di cominciare a rientrare negli edifici privati già ricostruiti nei quali si trovavano prima del sisma del 2009.
Il Comune dell’Aquila ha provato a fare questo ragionamento: LOCALIZZARSI TEMPORANEAMENTE NEL CENTRO STORICO PER AVVIARNE LA RIABILITAZIONE PER 5/6 ANNI PER POI ANDARE NELLA SEDE UNICA FUNZIONALE.
Avevamo trovato i locali presso l’edificio dell’ex Standa, operazione purtroppo attualmente sospesa per indisponibilità della proprietà ; indisponibilità che speriamo ancora di poter superare.
Annuncio che il prossimo 22 Febbraio, alle ore 10, ho convocato, questa volta per L’ULTIMA e definitiva riunione, sia l’Agenzia del Demanio che le numerose Amministrazioni pubbliche, soprattutto Regione, Provincia e ASL, per sciogliere definitivamente il nodo della destinazione degli uffici pubblici (si parla di un’ area di circa 18mila metri quadri), che si vorrebbero realizzare all’interno della Caserma Rossi (altro cemento) .Noi stiamo proponendo di riutilizzare, per altro con risparmio milionario per lo Stato, tanti edifici pubblici che andremo a ristrutturare. Ad esempio una delle proposte è che tutti gli uffici del Ministero dei Beni Culturali possano andare all’ex Distretto Militare di San Bernardino. E’ chiaro che si tratta di un discorso prospettico, dati i tempi insopportabili della ricostruzione pubblica. A questo punto si deve insistere su FARE CENTRO, iniziativa non della Regione, ma del Comune, in collaborazione con la Regione, che si è fatta carico di curare la stesura di una parte del bando, attraverso l’inserimento di provvedimenti tali da convincere i proprietari degli immobili, ricostruiti con i nostri soldi, ad affittare a prezzi calmierati. Questa è la battaglia da fare!
Offrire particolari convenienze, anche fiscali, a coloro che rientreranno ad abitare nel centro storico, modificare il riconoscimento da prima a seconda a abitazione sempre dal punto di vista fiscale, per coloro che preferiranno non rientrare nelle loro case. Un’ultima riflessione. Sono molto colpito dalla richiesta del consigliere Pietrucci al consiglio comunale e, quindi, alla maggioranza , che ha votato recentemente l’atto deliberativo per la realizzazione della sede unica, di astenersi dall’assumere decisioni importanti in questi ultimi mesi di legislatura. Riflessione forse legittima, ma piuttosto estemporanea, visto che se in primis il PD, ma anche le altre forze di maggioranza dovessero condividere questa idea tanto vale dire di rimanere fino ad aprile/maggio solo per l’ordinaria amministrazione, tanto varrebbe lasciare più tempo a tutti per cominciare finalmente a ragionare su programmi, idee, candidature e campagna elettorale che ciascuno condurrà in scienza e coscienza, tenuto conto che siamo ormai a due mesi da Aprile, mese che apre la finestra dei 60 giorni per la fissazione delle elezioni amministrative.
Vorrei sommessamente dire a Pietrucci e a tutti gli altri che la riabilitazione del centro storico richiede forse qualche programma ulteriore, che guardi all’Aquila in futuro, quindi uffici funzionali ovunque a cominciare sì dal centro storico, ma anche da idee.

A questo proposito chiedo alla Regione di cominciare a dare qualche risposta su alcune sedi che potrebbero rapidamente tornare in centro storico, e soprattutto dando la possibilità di dar via ad alcune fondamentali decisioni imprenditoriali.
Ma perché l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Abruzzo non da’ una risposta FINALMENTE alla richiesta per la realizzazione di un Hotel a 5 stelle al Palazzo ex ECA in Piazza Palazzo?
Non è che qualcuno sotto sotto vorrebbe portarlo altrove?
Fortunatamente l’ex ECA è fatto di mattoni e non si sposta….


Il Sindaco
Massimo Cialente

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