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Consiglio comunale, via libera alla mozione per individuare dei locali nei complessi Case da destinare ad attività commerciali e artigianali

20/04/2017

Il Consiglio comunale, riunitosi stamani nell’aula “Tullio De Rubeis”,
dopo aver discusso le interrogazioni previste dall’ordine del giorno,
ha approvato all’unanimità la proposta deliberativa riguardante
l’annullamento, in via di autotutela, di un provvedimento del
commissario ad acta relativo alla ripianificazione di un’area situata
nella zona di Sant’Elia. Via libera dell’assemblea, sempre
all’unanimità, a due permessi a costruire in deroga, riguardanti,
rispettivamente, lavori di riparazione e parziale sostituzione
edilizia, con accertamento di conformità, relativi ad un aggregato
situato nel centro storico della città dell’Aquila, tra via del
Cardinale, via Santa Chiara d’Acquili e via Agnifili, ed un secondo
permesso a costruire in deroga, riferito ad un progetto di demolizione
e ricostruzione di un fabbricato ubicato in via Sallustio. Entrambe le
proposte deliberative, presentate in aula dall’assessore alla
Ricostruzione Pietro Di Stefano, sono relative a interventi edilizi a
seguito del sisma.
Approvata anche una mozione, che vedeva come primo firmatario il
consigliere Tonino De Paolis (capogruppo Pd), con la quale si
impegnano il sindaco e la giunta a “verificare la presenza,
nell’ambito dei complessi Case e Map, di unità immobiliari da
destinare ad attività commerciali e artigianali, senza ledere le
esigenze abitative, al fine di rendere più vivibili questi luoghi,
soprattutto per le persone anziane. Per queste attività- prosegue il
documento - si dovrà chiedere il pagamento di un affitto in base alle
quotazioni immobiliari realizzate dall’Osservatorio del mercato
immobiliare dell’Agenzia delle Entrate nelle diverse zone”.
Voto favorevole anche per una seconda mozione, presentata dal
consigliere Daniele Ferella (Noi con Salvini L’Aquila), con la quale
si richiede al sindaco e alla giunta di “modificare la delibera numero
264 del 2014, prevedendo anche per i proprietari di abitazioni
classificate A, ma inserite in aggregati E, la possibilità, per tutta
la durata dei lavori e fino al ripristino dell’agibilità
dell’immobile, di usufruire delle soluzioni alloggiative previste
dalle norme in materia di assistenza alla popolazione, ovvero dietro
pagamento di canoni di compartecipazione oppure di locazione, a
seconda che l’assegnatario sia proprietario o meno dell’immobile di
residenza”. Il documento ricorda in premessa come invece attualmente,
secondo quanto stabilito dalla succitata delibera, “sia previsto il
pagamento di un canone di affitto definito sulla base dei patti
territoriali”.

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