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Accordo con Demanio e Ministero, Biondi replica: "La città ha recuperato credibilità"

09/12/2017

"Gli ex amministratori del centrosinistra dell'Aquila, come diceva De André, non potendo più dare il cattivo esempio hanno cominciato a dare consigli, altrimenti non si spiega come rivendichino progetti, accordi, intese che non sono riusciti a portare a casa non avviando uno straccio di appalto sull'edilizia scolastica, su quella residenziale pubblica, sull'impiantistica sportiva o sui parcheggi". Lo dichiara il sindaco dell'Aquila, Pierliugi Biondi.
"Sulla questione del protocollo firmato con Ministero della difesa, Agenzia del Demanio e Regione Abruzzo, poi, l'ex sindaco e l'ex assessore alla Ricostruzione, il primo non ricandidato dal suo stesso partito, il secondo bocciato sonoramente dagli elettori, - aggiunge il sindaco - ricordo che si tratta di un inedito e importante passo per il riordino delle funzioni pubbliche in città dopo il caos urbanistico degli ultimi anni e per riportare vari uffici in centro storico. Una intesa che, contrariamente a quanto vogliono far intendere altri, non comporterà alcun esborso per le casse comunali dal momento che esistono strumenti alternativi come le permute e norme, come l’articolo 26 del Dl 133/2014 che regolano il trasferimento dei beni tra pubbliche amministrazioni".
"È vero – ricorda il primo cittadino - quello che dice Di Stefano, e cioè che il decreto legge 39 del 2009 del loro detestato governo Berlusconi consentiva, con l'articolo 4, la possibilità di trasferire al Comune gli immobili militari dismessi, come l'ex distretto, così come nel 2013, con il cosiddetto federalismo demaniale, si poteva concordare un piano di acquisizioni ma in entrambi i casi nulla è stato fatto".
"Sorvolo – afferma ancora il sindaco - sul livello infimo di credibilità cui era precipitato il Comune dell'Aquila presso i soggetti sottoscrittori dell'intesa e sulla fatica che abbiamo dovuto fare per dimostrare che, finalmente, alla guida dell'ente si era insediata una classe politica affidabile".
"Quanto all'allarme politicamente eterodiretto dell'Unione degli universitari sulla Campomizzi, - aggiunge ancora il sindaco - ricordo ancora che l'accordo per l'utilizzo delle palazzine a uso studentesco è scaduto nel 2015 e che l'intesa prevede la dismissione progressiva solo a fronte di una ricollocazione degli occupanti. Il Ministero della difesa avrebbe potuto tranquillamente mettere alla porta gli studenti ma non l'ha fatto per un grandissimo senso di responsabilità nei confronti della città e grazie alla garanzia di un piano di rilascio degli immobili".
"Ma è sulle Opere pubbliche programmate che vorrei spendere l'ultima parola: il centrosinistra – spiega Biondi - parla come se avesse vinto un bando per avere queste risorse, quando invece si tratta di fondi programmati per la ricostruzione pubblica, alcuni stanziati sin dalla gestione commissariale di Gianni Chiodi. Soldi lasciati marcire nelle casse comunali, con la vigenza di un regime di appalti certamente meno stringente dell'attuale”.
"Continuare a elencare sulla carta cose che dovrebbero già essere abbondantemente nei fatti è la prova conclamata di un'assenza totale di capacità politica e amministrativa, esattamente quella che hanno evidenziato gli aquilani il 25 giugno scorso" conclude il primo cittadino.

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