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Ricostruzione, l'assessore Di Stefano sull'apertura del primo cantiere in un palazzo storico del centro cittadino

04/05/2012

Il Commissario alla Ricostruzione Gianni Chiodi partecipa all’inaugurazione di un cantiere del centro storico. Si tratta, in particolare, del palazzo Cappa Camponeschi, in piazza Santa Maria Paganica. Ci vuole una bella faccia tosta, dopo aver ostacolato in tutti i modi la ricostruzione, sia quella del centro come della periferia.
Ma non serviva il Piano di Ricostruzione per far partire i cantieri del centro storico? Non occorreva che quest’ultimo fosse approvato dal Consiglio comunale e poi dalla struttura commissariale attraverso un’intesa?
L’inaugurazione di questo cantiere, che riguarda, si badi bene, un edificio vincolato, per cui è stato necessario l’assenso della sola Soprintendenza ai Baaas e che pertanto non è dovuto passare per la filiera, dimostra, una volta di più, che il piano di ricostruzione è un mero strumento organizzativo come, del resto, il Comune dell’Aquila va ripetendo da anni.
Chiodi parla di inquietanti ipotesi di commissariamento dell’ente comunale nel 2010 per la redazione del piano. Affermazioni gravissime, sulle quali il sindaco Cialente ha chiesto all’onorevole Letta, quale esponente autorevole del Governo allora in carica, di dare una risposta oggi stesso e sulle quali l’onorevole Giovanni Lolli presenterà un’interrogazione parlamentare.
In attesa che sia fatta chiarezza su questa oscura vicenda e su queste gravissime affermazioni, da parte mia posso solo ricordare che, proprio nel 2010, gli interventi di ricostruzione conformi al Prg potevano partire solo grazie alla strenua battaglia del Comune dell’Aquila, che ha condotto una lotta titanica contro l’inerzia e il boicottaggio alla ricostruzione da parte del Commissario e delle sue strutture.
Parla ancora, Chiodi, di un documento da inviare al Mef per attestare il fabbisogno finanziario della ricostruzione. Ricordo al Commissario che quel documento, con le stime dei costi precise al centesimo, glielo abbiamo consegnato esattamente il 24 giugno 2011.
Aggiungo solo che per il centro storico sono state presentate al Comune dell’Aquile mille e 662 istanze, delle quali 520 sono state autorizzate (il cantiere inaugurato ieri fa parte di queste ultime). Quanto al fabbisogno economico per la riparazione delle seconde abitazioni, è presente all’interno del piano di ricostruzione. Nel frattempo stiamo lavorando per trovare risorse aggiuntive attraverso l’intesa sugli edifici di interesse paesaggistico, da sottoscrivere con la Direzione regionale dei Beni culturali.
Noi lavoriamo, e abbiamo sempre lavorato, per favorire l’avvio della ricostruzione e snellirne i procedimenti. Chodi, invece, è stato il principale ostacolo alla partenza dei cantieri, insieme con la Struttura tecnica di Missione. L’inaugurazione di ieri ne è la prova lampante e inconfutabile.

L’Assessore alla Ricostruzione
Pietro Di Stefano

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