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Rischio di chiusura del centro diurno psichiatrico e del centro di salute mentale, l'Assessore Pezzopane: "fatto increscioso, intervenga la direzione dell'Asl"

11/12/2012

“La chiusura del centro psichiatrico diurno e del Centro di salute mentale della Asl sarebbe l’ennesimo, gravissimo colpo ai danni dei servizi socio assistenziali di una città in cui l’allarme sociale e il disagio psichico hanno raggiunto ormai livelli di guardia”.
È quanto ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Stefania Pezzopane dopo aver appreso la notizia, riportata dagli organi di informazione, circa la possibilità di chiusura delle due strutture a seguito dell’ispezione del delegato della Commissione speciale d’inchiesta del Senato sul Sistema sanitario nazionale, il senatore Alfonso Mascitelli, e dei carabinieri del Nas.
“Il grido di allarme e la grave denuncia del presidente dell’Associazione 180 amici L’Aquila onlus ed ex dirigente del Centro diurno psichiatrico Alessandro Sirolli - ha proseguito l’assessore Pezzopane - non può restare inascoltato e senza conseguenze. A sette mesi dalla precedente visita ispettiva, infatti, come denuncia Sirolli, la situazione è rimasta del tutto invariata e nessun provvedimento è stato assunto dal direttore generale della Asl Giancarlo Silveri per riparare alla drammatica emergenza. Ancora più grave è quanto afferma lo stesso Sirolli a proposito dei ripetuti solleciti scritti, rimasti senza alcuna risposta da chi dovrebbe garantire agli utenti un’adeguata assistenza sanitaria. Dei problemi logistici, strutturali e igienici registrati nei container che ancora, a oltre tre anni dal sisma, ospitano le due strutture, si erano occupati anche i Consigli comunale e provinciale, che avevano votato due ordini del giorno sull’argomento. Nella nostra città, come riferiscono gli studi di settore e gli operatori del comparto, quali medici, assistenti sociali e psicologi, si registra una situazione di grave disagio, rispetto alla quale le strutture esistenti sono in affanno, ingolfate e oberate da richieste di intervento sempre più complesse e pressanti. Dopo il blocco della ricostruzione, il taglio di fondi, fatti con la mannaia su tutto e la vergogna dei finanziamenti alle scuole sottratti ai cittadini terremotati e oggetto di inchieste che fanno emergere incresciose opacità, anche la sanità, un tempo fiore all’occhiello della città dell’Aquila, è messa in ginocchio da una presidenza, politica, della Asl e da un presidente della Regione, che è anche commissario del comparto, a dir poco inadeguata. Ora basta. Chiodi e Silveri la smettano con la loro politica di programmatica distruzione della città, della sua qualità della vita, delle sue eccellenze. Qui non solo non si implementano i servizi, addirittura si cerca deliberatamente di distruggere ciò che c’è di buono e di efficiente. È ora - ha concluso l’assessore - che il direttore generale della Asl e quello della Regione intraprendano iniziative concrete e immediate per rimediare alle gravissime carenze che hanno provocato con una gestione indifferente e inadeguata. Da loro, stavolta, mi aspetto fatti, e non la solita reazione rabbiosa e inconcludente. La città è stanca e non ci sta a morire di malagestione. Istituzioni, sindacati e società civile andranno fino in fondo per far valere i diritti di chi paga le tasse e vede servizi negati e vilipesi, sempre a vantaggio di altre aree geografiche della regione più care al cuore “elettorale” di chi ci amministra”. 

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