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Consulta giovanile, l'Assessore Di Giovambattista: "Valuteremo tutte le proposte, ma non sarà organismo politico"

17/07/2014

“L’attacco del consigliere Ferella durante la seduta consiliare
odierna, oltre che vile nella forma, essendo stato condotto in mia
assenza, è del tutto strumentale e infondato, come sa bene lui stesso”.
È quanto ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e giovanili
Emanuela Di Giovambattista, a seguito dell’intervento del capogruppo
di Tutti per L’Aquila Daniele Ferella, che aveva lamentato
disattenzione per la sua proposta di Consulta giovanile e
stigmatizzato l’assenza dell’assessore dall’Aula.
“La mia assenza – ha proseguito l’assessore – era dovuta a impegni
improrogabili, come ho spiegato per tempo al presidente Benedetti.
Quanto al merito della questione, ricordo a Ferella che quella
dell’istituzione di una Consulta giovanile è una mia proposta, sulla
quale lui si è inserito. Da parte mia, mi ero anche detta disponibile
ad una proposta condivisa, cosa poi vanificata dall’ansia mediatica
del consigliere che, senza coinvolgermi, convocò una conferenza stampa
per presentare la sua proposta. La mia idea di Consulta, frutto di una
concertazione e di un serrato confronto con i giovani, era, peraltro,
molto diversa. Ho sempre ritenuto, infatti, che dovesse essere un
organismo non politicizzato e non controllato dalla politica, laico e
indipendente, per evitare di trasformarlo in un triste e inutile
surrogato delle sezioni giovanili di partito. L’idea di Ferella, che
andava in tutt’altra direzione, dal momento che prevedeva l’elezione
dei suoi componenti addirittura da parte dei consiglieri comunali, è
stata completamente respinta nel corso degli incontri tenuti a
febbraio con le associazioni giovanili. Dunque non sono stata io a
bocciarla, ma i giovani e la città, dalla quale evidentemente è lui, e
non io, a stare lontano. Nonostante questo ho deciso comunque di
tenerla in considerazione, al pari delle altre che sono pervenute.
C’era, tuttavia, un passaggio importante da compiere. Ritengo giusto,
infatti, ascoltare i giovani, capire se quello della Consulta sia un
bisogno reale e, se sì, quale sia la loro idea rispetto alla natura e
alla composizione di questo organismo. Anche in questo caso la
proposta ha incontrato il plauso delle associazioni e dei
rappresentanti dei ragazzi e, pertanto, insieme con il collega di
giunta Fabio Pelini, abbiamo stabilito di avviare, dal 1 settembre, un
percorso partecipativo costituito da incontri e dibattiti. Percorso
durante il quale, ribadisco, verrà tenuta nella debita considerazione,
al pari delle altre, anche la proposta di Ferella. Se, dunque, il suo
attacco personale è dovuto ad una sorta di frustrazione per una
presunta mancanza di interesse, e non mi vengono in mente altre
motivazioni, credo che il consigliere Ferella – ha concluso
l’assessore – possa stare sereno e continuare a parlare, in mia
assenza, con la stessa rispettosa deferenza che mi usa a tu per tu e
con la stessa educazione che gli uso io”.

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