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Rifugiati politici, Di Giovambattista e Bouchaib: "No alla cultura dell'odio e della paura"

25/09/2014

“Leggiamo con forte preoccupazione i commenti di natura xenofoba riportati dalla carta stampata e dal web, sull’arrivo di oltre 70  immigrati, richiedenti asilo politico”.

Lo dichiarano l’assessore alle Politiche sociali Emanuela Di Giovambattista e il consigliere straniero Gamal Bouchaib, in relazione alle polemiche di questi ultimi giorni.

“Sono dichiarazioni allarmanti, che esacerbano gli animi e contribuiscono ad alimentare la cultura dell’intolleranza, a cui non possiamo fare concessioni.

Una cosa è assecondare la richiesta legittima di tanti aquilani di una maggiore sicurezza e di maggiori controlli in città, altro è fomentare la cultura dell’odio e della rabbia, che ha come conseguenza l’indebolimento delle reti di solidarietà, già precarie in città.

Una cultura che non giova a nessuno, se non a chi pensa di aumentare i consensi politici, facendo leva sulle paure delle persone e sulle divisioni.

I rifugiati altro non sono che ragazzi, poco più che ventenni, che sono stati costretti ad abbandonare i loro paesi natali per conquistare libertà e democrazia. Valori sanciti dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione Italiana, che noi dovremmo insegnare ai loro coetanei aquilani, piuttosto che farli crescere con la cultura dell’odio, della paura e della diffidenza.

Ci sono alcuni obiettivi che non possiamo fallire, come amministrazione e come cittadini e tra questi la creazione di una città futura, che dia valore all’accoglienza e alla multiculturalità.

È un impegno che dobbiamo prendere soprattutto nei confronti dei nostri giovani, che dobbiamo aiutare a diventare cittadini consapevoli e maturi, educati e pronti ad una civiltà multietnica.

Se falliremo questo obiettivo, creeremo solo una città e cittadini in preda alla paura, alle divisioni e alla bande armate.

E a chi dice che accogliere richiedenti asilo,  equivale a dare schiaffi in faccia agli aquilani, rispondiamo per chiarezza d’informazione che il Comune dell’Aquila, essendo stato considerato ancora in stato di emergenza, è stato esonerato dall’accoglienza. La Prefettura ha emanato un bando pubblico e trasparente, con cui cercava associazioni che dessero accoglienza ai rifugiati, e a queste associazioni, che hanno dato la loro disponibilità, noi diciamo grazie per il lavoro svolto.

Va inoltre chiarito che i fondi utilizzati sono fondi europei, gestiti dal Ministero dell’Interno. Ai cittadini aquilani non è stato sottratto un euro.

Al contrario stiamo predisponendo un piano d’azione contro la povertà, con un apposito capitolo nel bilancio di previsione che sarà approvato domani in Consiglio comunale, che si svilupperà su vari assi. E su questo non siamo disposti a prendere lezioni da nessuno”.

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