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Trasferimento della Direzione territoriale della Bper, il Sindaco Cialente: "Scelta sbagliata"

01/10/2014

"Ho atteso alcuni giorni per intervenire sulla vicenda relativa al
trasferimento della sede territoriale adriatica della Bper a Lanciano
poiché aspettavo una risposta, a mio avviso doverosa, da parte del
gruppo bancario, sia al presidente della Provincia dell’Aquila Antonio
Del Corvo, sia alla Fondazione Carispaq, sia ai sindacati, che
avevano espresso forti perplessità rispetto a questa scelta”.
È quanto ha dichiarato il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.
“Tutto questo – ha proseguito il primo cittadino – al fine di
comprenderne le motivazioni. A quanto pare, tuttavia, il gruppo Bper
ritiene di non doverne dare. Esprimo quindi le mie considerazioni che
mi portano a ritenere la scelta, rispetto alla quale auspico un
ripensamento, sbagliata sotto il profilo politico e, se mi è
consentito, anche sotto quello logistico e imprenditoriale.
Sotto il profilo logistico perché le Marche e gran parte dell’Abruzzo
vedono l’area aquilana come quella più facilmente raggiungibile, in
particolare grazie all’autostrada A 24 e alla Teramo – Mare.
Imprenditoriale perché il comprensorio aquilano è l’unico nel quale il
sistema Italia ha immediata cantierabilità per 5 miliardi di euro di
fondi pubblici, nonché di almeno ulteriori 300 milioni per
investimenti nel settore produttivo per il rilancio economico. Fondi
che, per inciso, si dovrebbe saper intercettare, vedi i casi Aventis e
Dompè. La scelta è inoltre sbagliata sotto il profilo politico -
prosegue Cialente – perché, a fronte di rassicurazioni e di impegni
assunti da parte del gruppo Bper, quest’ultimo decide di rinunciare
definitivamente al suo ruolo di banca del territorio, ridimensionando
la sua presenza e portandola ben al di sotto di altri istituti di
credito. Una presa di distanza della quale l’azionista Fondazione
Carispaq va giustamente prendendo atto, iniziando a guardarsi intorno
per poter continuare a svolgere il proprio ruolo istituzionale. Un
atto, quello del trasferimento a Lanciano della sede territoriale
adriatica, che appare inspiegabile e ingiusto, se si pensa che, quando
la Carispaq era ancora la banca degli aquilani, in pochi mesi
raccolse il 60 per cento dei due miliardi di contributi agevolati per
la ricostruzione, soldi che gli aquilani versarono nelle casse
dell’istituto. Centinaia di milioni di euro, andati poi a sostenere il
gruppo Bper nel momento della fusione. Un atto, quello del
trasferimento, che appare ingiusto anche in considerazione del fatto
che, proprio con questa fusione, la città dell’Aquila ha perso 70
posti di lavoro, laddove invece altri gruppi bancari, anche per una
forma di solidarietà, nella fase post sisma hanno incrementato la
loro presenza sul territorio, per complessivi 150 posti di
lavoro. Personalmente, dunque, - ha dichiarato ancora il sindaco
– ritengo la scelta di Bper sbagliata e inspiegabile. Se la politica
del gruppo è quella di ridimensionare la presenza nella città e nella
provincia dell’Aquila, scelta più che legittima e della quale,
purtroppo, vediamo già da tempo la traduzione nelle modalità con cui
si affrontano le politiche finanziarie, o addirittura nel concedere
piccole sponsorizzazioni a eventi come la Perdonanza, sia ben chiaro
che gli aquilani ne prenderanno atto, anzi lo stanno già facendo,
così come lo sta già facendo, a mio avviso giustamente, la Fondazione
Carispaq. La città dell’Aquila, checché se ne dica, sarà comunque
protagonista di un grande dinamismo economico e non si può sperare
che gli aquilani continuino, per inerzia, ad affidare le proprie
transazioni relative alla ricostruzione o i propri risparmi a chi,
invece, guarda altrove, facendo solo abbondante “raccolta”, senza dare
ritorni occupazionali e finanziari al territorio. Sia ben chiaro. –
ha concluso Cialente - Questa non è una battaglia campanilistica
contro la città di Lanciano ma contro, ripeto, una
deliberazione sbagliata sia sotto il profilo logistico che
politico e imprenditoriale. Ribadisco che la scelta di Bper è
legittima ma altrettanto legittima è e sarà la risposta della città”.

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