Sezione salto blocchi

Registrati ai servizi APP IO e ricevi tutti gli aggiornamenti dall'ente
APP IO

Gestione dei beni patrimoniali, la Giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo

21/10/2014

La giunta comunale ha approvato una proposta deliberativa, presentata
dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, contenente l’atto di
indirizzo per la gestione dei beni patrimoniali di proprietà dell’ente.
“L’orientamento della Corte dei Conti – recita la delibera – è unanime
nel ritenere che tali beni siano messi a reddito. Essi, infatti, hanno
come loro naturale e necessaria destinazione l’adempimento della
pubblica funzione”. In particolare, i requisiti cui si fa riferimento
ai fini di una corretta gestione sono afferenti a criteri di
territorialità, sussidiarietà, adeguatezza, semplificazione e capacità
finanziaria. Con quest’ultimo requisito si intende la capacità
dell’ente di garantire la tutela e la valorizzazione del bene.
“Si tratta – prosegue il testo deliberativo – di mirare all’incremento
del valore economico delle dotazioni, onde trarne una maggiore
redditività finale, gestendo dinamicamente il patrimonio immobiliare
per potenziare le entrate di natura non tributaria. Tutto questo
permette di indicare alcuni principi operativi per la gestione dei
beni. Innanzitutto bisogna assicurare una gestione economica,
aumentandone la produttività”. L’atto ricorda, inoltre, che, in questo
senso, “si è più volte espressa la Corte dei Conti, affermando, con
riferimento alla cessione gratuita di un immobile comunale, come
questa non possa considerarsi una modalità tipica di valorizzazione
del patrimonio, ma ritenendo altresì che il principio di redditività
possa essere mitigato ove venga perseguito un interesse pubblico
equivalente, o addirittura superiore, rispetto a quello che se ne
trarrebbe mediante lo sfruttamento economico del bene stesso”. A
conforto di tale assunto la deliberazione richiama la normativa di
settore, “in ordine alla considerazione degli “scopi sociali” che
possono giustificare canoni inferiori a quelli di mercato per la
locazione di beni comunali, ma anche le disposizioni che consentono
agli enti locali la concessione di beni in comodato ad associazioni di
promozione sociale e a organizzazioni di volontariato per lo
svolgimento delle loro attività, purché queste non abbiano scopo di
lucro”.
“In conclusione, – si legge infine in delibera – l’eventuale scelta di
disporre di un bene pubblico a un canone di importo diverso da quello
corrispondente al valore di mercato deve avvenire a seguito di
un’attenta ponderazione comparativa tra gli interessi pubblici in
gioco, rimessa esclusivamente alla sfera discrezionale dell’ente, in
cui, tuttavia, deve tenersi nella massima considerazione l’interesse
alla conservazione e alla corretta gestione del patrimonio pubblico,
in ragione della tutela costituzionale di cui quest’ultimo gode”.

Argomenti

Condividi