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Sciopero lavoratori Thales Alenia, il Sindaco Cialente: "Non si reperiscono fondi per le politiche spaziali, è assurdo"

01/12/2014

I lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani di Thales Alenia, in particolare i 300 dell'Aquila hanno scioperato, stamani, poiché nella legge di stabilità non è previsto il finanziamento per il completamento del grande progetto italiano di “COSMO SkyMed”.
COSMO SkyMed è una costellazione di quattro satelliti ad utilizzo duale, vale a dire sia ad uso civile che militare. Due satelliti sono già in orbita; occorre realizzarne e lanciarne altri due. Nell'esprimere solidarietà all'azienda ed ai suoi lavoratori, alla luce della mia esperienza parlamentare che mi ha visto per otto anni membro del comitato “Parlamentari italiani per le politiche spaziali”, nel quale continuai il lavoro condotto da un altro parlamentare aquilano, l'On. Francesco Aloisio, non posso esimermi da una riflessione politica. Lo spazio, le sue tecnologie, le sue applicazioni, sono un settore strategico; un grande Paese, se vuol rimanere tale, non può essere fuori da questa sfida. Ho sempre paragonato lo spazio all'oceano dopo il 1492, quando i Paesi europei scoprirono che attraversare l'Atlantico era la sfida del futuro di allora. E' incredibile che l'Italia non riesca a trovare nella legge di stabilità 100milioni nel 2015 per avanzare nel completamento di un progetto che la porrebbe al centro di una serie di attività e servizi per i Paesi europei e dell'intero Mediterraneo. E' a mio avviso ingiustificabile. Lo è anche perché sullo spazio, sull'enorme indotto, perché dietro Thales Alenia vi sono tantissime altre aziende italiane, alcune presenti anche nella nostra città e lo stesso Telespazio, che impegnano ricercatori e maestranze di altissima professionalità. Le tecnologie e le applicazioni spaziali sono, inoltre, quelle che offriranno sbocchi lavorativi negli anni futuri ai nostri giovani migliori. Continuo a seguire le politiche dello spazio e posso testimoniare come negli ultimi anni Paesi, come ad esempio l'Inghilterra, che avevano tralasciato questo settore, oggi stiano prepotentemente tornando in campo, insieme anche alle Nazioni dell'Est europeo. Noi Italiani, ci siamo sempre seduti alla pari ai tavoli europei, contendendo la leadership dell'Unione con Germania e Francia, apprezzando nel contempo gli sforzi di altri Paesi europei che guardavano all'Italia come un modello sia di lungimiranza politica che come di altissima tecnologia. Questo Governo, che sta chiedendo sacrifici, che chiede agli Italiani di credere che per raggiungere il futuro occorra rinunciare anche ad alcuni diritti, non può non giocarsi le partite strategiche di un domani che è già oggi.

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