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Deroga di tre anni alle attività produttive delocalizzate, via libera dalla Giunta; la delibera trasmessa al Consiglio comunale per l'approvazione definitiva

11/02/2016

Su proposta deliberativa dell'assessore alle attività produttive,
Pierluigi Mancini, la giunta comunale ha approvato stamani una
delibera concernente la definizione dei termini massimi di
mantenimento delle strutture provvisorie adibite ad attività
produttive ai sensi delle deliberazioni di c.c. 57/2009 e 105/2012 ,
disponendone la trasmissione al Consiglio comunale per l'iscrizione
all'ordine del giorno della prossima seduta.
In particolare, la delibera consente, a domanda motivata e documentata
dell'interessato, la proroga delle previsioni derogatorie assunte con
le suddette deliberazioni, in funzione del ripristino delle condizioni
di agibilità della sede originaria dell'attività produttiva
rilocalizzata e, comunque, nel termine massimo di 36 mesi.
Entro 90 giorni, successivi alla scadenza del termine, i manufatti
realizzati ai sensi della delibera c.c. 57/09 essere rimossi e deve
essere ripristinato lo stato antecedente dei luoghi; altresì deve
cessare la destinazione d'uso dei locali che non sia compatibile con
la disciplina edilizia ed urbanistica di zona.
La proroga è comunque condizionata dalla dimostrazione della
disponibilità del locale ove, ante sisma, l'attività aveva sede e
dell'avvenuta presentazione della pratica per la riparazione
dell'immobile in conformità ai Piani di Ricostruzione.
La delibera stabilisce, altresì, che al titolare dell'attività
economica la cui sede originaria sia tornata agibile, sia
riconosciuta, previa comunicazione, la facoltà di mantenere l'attività
nella sede provvisoria rilocalizzata per un tempo massimo di sei mesi
dalla data di pubblicazione della delibera, per dar modo allo stesso
di provvedere in tale arco di tempo al riallestimento ed al rientro
nella sede originaria.
E' consentito, infine, il mantenimento della sede provvisoria anche
all'attività la cui sede nel centro storico, seppur tornata agibile,
sia di fatto inutilizzabile a fini commerciali a causa delle
interferenze con il cantiere con la Gran Sasso Acqua, fino alla
conclusione dei lavori.
“Ad oggi – ha dichiarato l'assessore Mancini – il centro storico, pur
procedendo nella ricostruzione a ritmi serrati, comporta ancora delle
criticità, accentuate anche dalla cantierizzazione dei sottoservizi,
che impediscono alle attività commerciali di potersi ricollocare in
quelle che erano le sedi ante sisma. Non prorogare le attività
provvisorie, sarebbe significato costringere i commerciati ad
ulteriori ed inutili sacrifici decretando per alcuni anche il rischio
di chiusura. L'Amministrazione ha inteso sostenere l'abnegazione di
tutti coloro che, pur con grandi difficoltà, dettate non solo dai
danni materiali provocati dal sisma ma anche dalla profonda crisi
economica che sta attraversando il territorio, non hanno perduto la
forza ed il coraggio di mantenere all'Aquila la propria attività.
Chiediamo, pertanto, all'Enel di soprassedere ad ogni azione di
distacco, in attesa che si pronunci il consiglio comunale”.

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