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Le religiose e la città tra gli appuntamenti di Prospettive rosee

29/02/2016

Qual è stato il contributo degli ordini religiosi femminili in città? Quali cambiamenti hanno impresso nel tessuto sociale aquilano, quali influenze hanno prodotto, in particolar modo sul modello dell’istruzione femminile?
Sono queste alcune delle tematiche, al centro del quinto appuntamento di “Prospettive rosee”, il progetto del Comune dell’Aquila sulle donne che hanno lasciato un segno in città. Appuntamento che si terrà il prossimo 1 marzo alle 17.30 al palazzetto dei Nobili dal titolo “Le religiose e la città: una storia che continua”.
Il dibattito partirà da un excursus storico, sul ruolo che i monasteri femminili ricoprivano in città nel Cinquecento e nel Seicento e sulla relazione con la società e con le famiglie di provenienza. Si approda poi all’Ottocento, per parlare dell’esempio di tre donne, Barbara Micarelli, Maria Nicola Santa De Santis e Maria Ferrari, che hanno dato allo sviluppo sociale dell’epoca un significativo contributo, che perdura ancora oggi attraverso l’opera delle rispettive figlie. Un appuntamento inedito in cui si indagherà anche sulla figura della donna negli apparati ecclesiastici e sul protagonismo che le donne hanno svolto in ambito religioso.
All’evento interverranno l’assessora alla Cultura Elisabetta Leone, la prof.ssa Silvia Mantini, docente associato di Storia Moderna all’Università dell’Aquila, la prof.ssa Carla Gonnelli vice presidente dell’Associazione laica “Con Barbara Micarelli braccia aperte al bene”, la prof.ssa Mercedes Calvisi, referente per l’Istituto Missionarie Dottrina Cristiana e la dott.ssa Paola Poli, per l’Istituto Suore zelatrici Sacro Cuore di Gesù “M. Ferrari”.


 

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