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I Cantieri dell'Immaginario. Venerdì 29 e sabato 30 ISA e TeatroZeta mettono in scena il dramma del Mediterraneo

27/07/2016

Terzo e ultimo appuntamento con il teatro sensoriale di Teatrabile, nell’ambito de I Cantieri dell’Immaginario.
Giovedì 28 luglio sono previste ancora due repliche de “Il Paese degli scampanelli”, questa volta l’appuntamento è alle 18 e alle 19 alla Fontana delle 99 Cannelle.
Sempre giovedì, ma al MUNDA, alle 18,30 con replica alle 19.30 si terrà “Ad occhi chiusi”. La performance è finalizzata a scoprire le opere preziose ospitate presso il Museo nazionale d’Abruzzo, tra cui quelle di Saturnino Gatti, alla ricerca di quei particolari “nascosti e segreti”, che raramente si notano. A tutti gli spettatori sarà offerto un biglietto gratuito per visitare il museo.
Alle 21,00 il TSA porta di nuovo in scena “Shakesperiana”, con appuntamento alle cinta muraria della Stazione.

Venerdì 29 e sabato 30 luglio presso il Chiostro del Complesso di San Domenico, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese e la compagnia TeatroZeta dell’Aquila portano in scena “Il mare di Sicilia”. Uno spettacolo che vuole dare un contributo alla riflessione sulla migrazione che dagli scenari di guerra africani spinge verso l’Europa centinaia di migliaia di individui, che affrontano un viaggio di resistenza e di speranza lungo migliaia di chilometri.
Ad andare in scena saranno i ragazzi ospiti dei Progetti SPRAR – Sistemi di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati Battiti di integrazione dell’Aquila e Parole dal mondo di Pizzoli gestiti dall’Arci territoriale- e i musicisti dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese, con alcuni elementi dell’Orchestra Giovanile Abruzzese, insieme ad un ensemble di percussionisti solisti formato da elementi dell’orchestra e giovani del Conservatorio Casella, tutti diretti dal maestro Tonino Battista.
Un gesto tanto più significativo all’Aquila, un luogo in cui possono riflettersi, come in uno specchio, la condizione dei rifugiati e richiedenti asilo e quella di una città che all’indomani del sisma, affronta la propria ricostruzione.
Manuele Morgese e Rolando Macrini, autori della parte teatrale dello spettacolo, hanno intensamente lavorato all’Aquila con un gruppo di 8 rifugiati, provenienti da Costa D’Avorio, Mali, Guinea, Nigeria. Hanno ascoltato le loro storie e le hanno ricomposte in una articolata drammaturgia che sfrutta tutti gli strumenti espressivi del corpo dell’attore: la voce parlata e cantata, il movimento, la danza. Ne è scaturita una rappresentazione del viaggio articolata, come una sinfonia classica, in tre movimenti: tre quadri che ci presentano, in un racconto – verità, il vissuto di questi attori che sono persone e personaggi al tempo stesso.
Dice Morgese: “Non è una regia questa del Mare di Sicilia. È una esperienza di condivisione con vite vissute, con attori “non attori” e con il pubblico. Condividere il mare di vita e di morte su cui i protagonisti di questo spettacolo hanno viaggiato è un'esperienza unica e irripetibile. La storia di chi dalla terra d'Africa, dalle coste Libia, ha pregato il suo Dio guardando il mare con speranza, la storia di chi è sopravvissuto, la storia di chi non è mai sbarcato. Volti, occhi, lingue diverse , mani, piedi, respiri, emozioni, corpi e anime che strette in un abbraccio di speranza oggi diventano personaggi di un copione della loro vita.”
Secondo piano di rappresentazione dello spettacolo, quello elaborato dal regista di visual art Luca Cococcetta per Visioni future, che proietta sulle antiche bianche pareti del quattrocentesco Chiostro di S. Domenico all’Aquila, una sua narrazione che dà nuovo risalto e nuovi piani di lettura a quelle immagini e quei suoni che quotidianamente riempiono della tragedia della migrazione il web e la televisione, e per questo spinge a guardare con maggiore consapevolezza il già visto.
Cuore musicale dello spettacolo, e motore espressivo del secondo quadro drammaturgico, un tableau vivant composto da Rolando Macrini, l’opera nuova di Carlo Crivelli “Il mare di Sicilia – Concerto per percussioni e orchestra” che dà nome allo spettacolo, e che verrà eseguita in prima assoluta durante il quadro centrale.
Carlo Crivelli, compositore dal linguaggio fortemente emotivo, oscilla in questa sua composizione tra la vitalità delle diverse culture musicali mediterranee e la rappresentazione intensa e vibrante di quel mare, che – denuncia Crivelli “porta e trasporta oggi zattere di esseri umani in cerca di un’esistenza e di una dignità da esseri viventi”. Tutto è tenuto insieme riversando memorie, emozioni e rappresentazioni gioiose e angosciose, dal viaggio al naufragio, in una forma e in un linguaggio che trova come un approdo nella dimensione tonale. L’opera si conclude su una armonia di do minore proietta l’opera musicale nell’atmosfera delle passioni bachiane.

In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà presso l’Auditorium del Parco.
Ingresso principale Chiostro San Domenico in via Buccio da Ranallo.
Ingresso riservato a persone con difficoltà motorie su Via Angioina.
L’accesso al Chiostro sarà permesso fino ad esaurimento posti.



 

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