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Ricostruzione, Di Stefano: "L'ordinanza che sta per essere emanata porta alla paralisi"

19/10/2011

“I contenuti dell’ultima bozza di ordinanza relativa alla ricostruzione contengono passaggi che rischiano di paralizzare l’intero processo”.
È quanto dichiara l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano in merito alla bozza del provvedimento, che riguarda la ricostruzione pesante fuori dai centri storici.
“Nel testo, contrariamente alle rassicurazioni che ci erano state fornite, - prosegue Di Stefano - è ancora contenuta la norma che prevede la possibilità, per i cittadini, di ottenere i contributi per le singole unità immobiliari attraverso il meccanismo della garanzia personale. Si tratta, tuttavia, di una facoltà di scelta che è tale solo in teoria dal momento che i buoni contributo collegati ai progetti di quanti decideranno di avvalersi di questa possibilità avranno un iter veloce, seguendo una sorta di “canale privilegiato”, mentre per gli altri non vi sono garanzie di nessun tipo rispetto ai tempi. Non è tutto. - ha dichiarato ancora Di Stefano - Le disposizioni contenute nell’ordinanza rischiano di creare una vera e propria paralisi del processo di ricostruzione dal momento che, se da un lato si riconosce la possibilità, come dicevo prima, di ottenere il contributo in termini di urgenza e previa presentazione di apposta garanzia per le singole unità immobiliari, dall’altro si stabilisce come prioritaria la verifica dei progetti riguardanti le parti comuni e gli interventi strutturali, lasciando a data da destinarsi l'esame di quelli riguardanti le parti private. Tutto questo è una follia: abbiamo sempre sostenuto che i progetti dei condomini vanno esaminati nella loro interezza, poiché si devono evitare discrasie nel processo di ricostruzione. Inoltre - sono ancora le parole dell’assessore - è di tutta evidenza che per i cittadini che non dovessero optare per la soluzione della “garanzia” si precluderebbe la possibilità della sostituzione edilizia su base volontaria e in ogni caso non avrebbero certezza di quanto sarà l'ammontare del contributo loro spettante. Un altro problema enorme - ha concluso Di Stefano - è costituito dal sistema dei controlli “a valle”. Data la percentuale, non irrilevante, di pratiche in cui non viene riconosciuta l’intera somma richiesta dal progettista, nei casi in cui venisse accertata la mancanza di una congruità finanziaria ai fini del contributo, chi andrebbe a pagare, i cittadini? Da come stanno le cose, ovvero da quanto si legge nella bozza del testo dell’ordinanza, è proprio così: saranno i cittadini a dover corrispondere la differenza. È chiaro dunque che i contenuti dell’ordinanza, che non recepisce alcune nostre indicazioni fondamentali, costituirebbero, qualora non venissero modificati, un pericoloso vulnus all’intero processo di ricostruzione e pertanto auspichiamo un ragionevole e doveroso ripensamento e, magari, un preventivo confronto, allargato a tutti gli attori della ricostruzione, allo scopo di fornire uno strumento normativo che agevoli, e non ostacoli, il processo di ricostruzione”.

LA RISPOSTA DEL COMMISSARIO, GIANNI CHIODI

“Non è opportuno discutere dei problemi che potrebbe avere una bozza di ordinanza (OPCM) tramite dichiarazioni a mezzo stampa, soprattutto quando intorno agli stessi problemi si è instaurato un sano confronto tra tutti i soggetti coinvolti, Comune dell’Aquila compreso”. Queste le dichiarazione del Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, in seguito a quanto dichiarato dall’assessore comunale Pietro Di Stefano, il quale paventa una possibile paralisi del processo di ricostruzione se dovesse passare la bozza di OPCM in discussione e relativa alle norme per accelerare gli interventi sugli immobili privati classificati “E”. “Ho avuto modo di leggere – puntualizza il Commissario Chiodi – le dichiarazioni allarmanti dell’assessore Di Stefano, proprio quando ero intento a discutere dei problemi dallo stesso sollevati insieme al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente. Quindi mentre il sindaco Cialente si confrontava costruttivamente con il Commissario, l’assessore rilasciava dichiarazioni alla stampa. Nel colloquio con Cialente si sono condivise alcune perplessità che abbiamo deciso di riportare puntualmente all’ufficio legislativo della Protezione Civile Nazionale, affinché la bozza di ordinanza possa essere opportunamente emendata”. Conclude il Commissario: “Ciò che è accaduto oggi è la riprova di quanto ho affermato qualche giorno fa. Ossia chiacchierare meno e produrre, insieme, di più”.

LA REPLICA DELL'ASSESSORE DI STEFANO

“Con la risposta data alla mia nota di oggi, il commissario Chiodi conferma le mie perplessità sulla bozza di ordinanza, che paralizzerebbe il processo di ricostruzione”.
Lo ha dichiarato l’assessore alla Ricostruzione, Piero Di Stefano.
“Ci mancherebbe altro che il Commissario non concordi con il sindaco Cialente gli emendamenti necessari a una proposta di provvedimento assolutamente penalizzante per la città e l’intero cratere – ha proseguito Di Stefano – troppe volte le decisioni sono state prese senza nemmeno consultare gli organismi che rappresentano i cittadini. Per cui Chiodi non sta facendo una cortesia a nessuno, ma sta adempiendo a un suo preciso dovere. Resta il fatto che da giorni facciamo presente alla struttura commissariale come i contenuti della proposta di ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri fossero devastanti per la ricostruzione, senza ricevere alcuna risposta. L’unica strada che mi rimaneva era quello di segnalare pubblicamente il fatto. Se il Commissario aveva le mie stesse perplessità, poteva tranquillamente fare chiarezza prima. Oggi avremmo già a disposizione un provvedimento corretto, senza perdere ulteriormente tempo. E invece dobbiamo aspettare ancora”.


 

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