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Problemi occupazionali ai call center, il Sindaco Cialente: "Una giornata intensa di contatti con le parti in causa"

14/12/2016

“Intensa giornata sul fronte della battaglia decisiva in difesa del
principale call center aquilano e dell’intero comparto nazionale”
È quanto ha dichiarato il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.
“Alle 9.30, - ha proseguito Cialente - ero in diretta con la
trasmissione Agorà davanti alla sede Transcom dell’Aquila, con i
lavoratori che erano lì, da oltre un’ora, a meno quattro gradi.
Successivamente lunga telefonata con i vertici Inps per far
comprendere appieno la portata dell’articolo 35 bis della legge di
stabilità e la necessità di verificare (cosa da noi già fatta con il
Ministero dello Sviluppo economico) l’applicabilità della clausola di
salvaguardia sociale anche ai lavoratori di subappalti, nonché di
considerare, ai fini del bando, le ricadute per Inps in termini
economici, dal momento che una crisi aziendale si tradurrebbe in
migliaia e migliaia di ore cassa integrazione. Ho sottolineato,
soprattutto, ancora una volta, come i lavoratori del call center Inps
all’Aquila, dopo 6 anni di commessa, abbiano un grado di
professionalità e competenze pari a quello di molti funzionari
dell’Istituto, dal momento che conoscono tutte le norme in materia
pensionistica. Norme che, peraltro, cambiano ogni due mesi e in cui è
difficile orientarsi. Successivamente ho avuto un incontro con il
nuovo amministratore delegato Transcom Gianluca Gemma e con il
direttore mercato della Pubblica amministrazione della multinazionale
Enrico Vivio, con i quali abbiamo affrontato problemi attuali ma,
soprattutto, prospettive future. Ho quindi avuto una lunga telefonata
con il sindaco di Bari, dove si trova l’altro grande call center Inps.
Per L’Aquila – ha concluso il sindaco - è una battaglia decisiva e
irrinunciabile, rispetto alla quale nessuno può tirarsi indietro,
tantomeno, come ho visto fare in questi giorni da qualcuno,
permettersi di essere disinformati o inutilmente polemici. Non si
ricava visibilità, né si fa campagna elettorale sulla pelle di oltre
500 lavoratori”.

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