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Eccidio dei Nove Martiri, sabato 23 settembre la commemorazione

21/09/2017

Sabato 23 settembre, nel 74esimo anniversario dell’eccidio, la
Municipalità Aquilana renderà omaggio alla memoria dei Nove Martiri
aquilani. La cerimonia si terrà nella caserma Pasquali Campomizzi,
luogo in cui i nove martiri giovinetti furono trucidati, dove, alle
ore 9, verrà deposta una corona di alloro.
Le celebrazioni proseguiranno, alle ore 10, nel piazzale antistante
l’Istituto di istruzione “Amedeo di Savoia Duca d’Aosta”. Anche qui,
dopo l’inno nazionale e la cerimonia dell’alzabandiera, verrà deposta
una corona d’alloro, a cura dell’Istituto abruzzese per la storia
della Resistenza e dell’Italia contemporanea. La cerimonia vuole
ricordare, in maniera particolare, Fernando La Torre, studente ebreo
che si era diplomato al Regio Istituto Industriale.
Alle ore 11, al Cimitero Monumentale, verrà deposta una corona davanti
al Monumento dedicato ai IX Martiri Aquilani. Infine, alle 11.30, nel
sentiero IX Martiri a Madonna Fore, avrà luogo la deposizione di una
corona a fianco al Ceppo Commemorativo.
Bruno D’Inzillo, Bernardino Di Mario, Fernando Della Torre, Carmine
Mancini, Giorgio Scimia, Francesco Colaiuda, Anteo Alleva, Sante
Marchetti, Pio Bartolini. Questi i nomi dei nove martiri aquilani,
tutti tra i diciotto e vent’anni. Dopo l’8 settembre del 1943 si erano
uniti ai gruppi partigiani che combattevano le truppe di occupazione
tedesche. Per sfuggire ai rastrellamenti si erano rifugiati sulle
montagne nei pressi di Collebrincioni. Il contingente tedesco riuscì
però a catturarli, a seguito di una delazione. Dopo essere stati
condotti nella caserma Pasquali i nove giovani furono costretti a
scavarsi la fossa e fucilati. Nessuno informò le famiglie e, solo dopo
la liberazione della città dell’Aquila, avvenuta il 13 giugno del
1944, i loro corpi furono rinvenuti e le loro spoglie pietosamente
ricomposte all’interno della scuola elementare “De Amicis”, dove
ricevettero il silenzioso e commosso omaggio della cittadinanza.
Bruno D’Inzillo era figlio di un colonnello dell’esercito, aveva da
poco terminato gli studi liceali e desiderava iscriversi alla facoltà
di Medicina. Aveva scritto una raccolta di versi dal titolo “Retoriche
cosmiche”; Fernando Della Torre era originario di Sulmona e
apparteneva ad una famiglia di origini ebraiche. Diplomato
all’Istituto tecnico industriale, era rimasto orfano dei genitori e
aveva trovato un impiego; Giorgio Scimia era uno studente dell’ultimo
anno dell’istituto Magistrale e sognava di diventare aviatore; Carmine
Mancini era il più caro amico di Bruno D’Inzillo e, come lui, scriveva
poesie e si accingeva a iscriversi alla facoltà di Medicina;
Bernardino Di Mario frequentava l’Istituto tecnico industriale, fu
l’ultimo a morire poiché non venne ucciso subito dalla scarica di
fucili.

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