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Riaperta la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, restaurata e restituita all'Aquila; l'intervento del Sindaco Pierluigi Biondi

20/12/2017
Riapertura di Collemaggio

Eni ha impiegato nel restauro il proprio know how nei progetti complessi e le tecnologie più avanzate. Il restauro è stato svolto nei tempi previsti grazie a un modello unico di collaborazione tra Università Italiane, Soprintendenza, Comune ed Eni
L’Aquila, 20 dicembre 2017 – Grazie a un modello unico di collaborazione tra Eni, Soprintendenza, Università italiane e Comune dell’Aquila, oggi è stata restituita alla cittadinanza aquilana la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, completamente restaurata dopo i gravi danni subiti in seguito al sisma del 2009. Con l’impegno e la competenza di tutti i soggetti coinvolti i lavori sono stati completati nei tempi previsti. Eni ha messo in campo il proprio know how nei progetti complessi e le tecnologie più avanzate. La cerimonia di riapertura della Basilica si è tenuta oggi alla presenza del Ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, dell’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, del Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, della Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del cratere, Alessandra Vittorini, del Chief Services & Stakeholder Relations Officer Eni Claudio Granata. Nell’ambito della cerimonia si è tenuta la traslazione dell’urna di S. Celestino V.
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è considerata una delle chiese più importanti dell’Aquila, di proprietà del Comune della città, icona della storia dell’architettura medievale. All’epoca della sua costruzione, nel 1287, la Basilica risultò essere la più grande d’Abruzzo, riflettendo nella sua austerità architettonica il messaggio di Pietro del Morrone, che, proprio qui, fu incoronato Papa il 29 agosto 1294 con il nome di Celestino V.
Con il complesso e attento intervento di restauro della Basilica, divenuta nel corso dei secoli un elemento identitario per la cittadinanza, si è restituito agli aquilani il monumento nella sua interezza, rispettandone la sacralità e il significato storico, con interventi che hanno riguardato il consolidamento strutturale con il miglioramento sismico, l’attenta ricostruzione delle parti crollate, il restauro e la ricomposizione degli elementi architettonici e degli apparati decorativi e l’adeguamento tecnologico. All’intervento sulla Basilica si aggiunge anche la riqualificazione dell’adiacente Parco del Sole che sarà completata nella primavera del 2018.
Il percorso di recupero ha affidato la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo, poi Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, che ha coordinato l’attività di supporto tecnico scientifico garantita dal Politecnico di Milano, dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Università dell’Aquila.
L’apporto di Eni, oltre alla componente finanziaria del progetto, è consistito nell’attivazione delle sue competenze organizzative in progetti articolati, nell’utilizzo di tecnologie avanzate nella capacità gestionale maturata nel contesto competitivo internazionale in scenari di grande complessità.
La conservazione, la sicurezza e il miglioramento sismico della Basilica sono stati gli obiettivi principali del progetto di restauro, nel rispetto delle esigenze di tutela dei valori storico-artistici e culturali del monumento. Le strutture sono state consolidate, le parti crollate ricostruite utilizzando anche tecniche e tecnologie di moderna concezione, ma compatibili e rispettose dei principi che un attento restauro conservativo suggerisce.
Al fine di facilitare le attività di indagine e misurazione, oltre che per gestire al meglio la costruzione e ottimizzare la futura manutenzione, è stato elaborato, mediante uno scanner, un modello digitale di estremo dettaglio a supporto di un vasto ed articolato database.
In particolare i lavori di restauro della Basilica, hanno riguardato il consolidamento della facciata, del campanile, dell’abside, di tutte le murature e dei pilastri della navata (anche con tecniche di smontaggio controllato), la ricostruzione della parte crollata del transetto, dei pilastri polilobati, dell’arco trionfale e delle coperture, l’attento restauro degli altari laterali, delle preziose cappelle di Jean Bassand e del Santo, che hanno rivelato le più interessanti scoperte restituendo, con nuove luci e nuovi colori, un inedito apparato decorativo barocco. Il restauro ha interessato anche la pavimentazione dell’area del transetto, le balaustre marmoree, gli affreschi e i tanti altri preziosi dettagli della Basilica.
Sono stati realizzati, inoltre, nuovi impianti tecnologici ed è stato installato un sistema di monitoraggio della struttura. E’ stato infine realizzato un impianto geotermico che alimenta il sistema di riscaldamento delle panche che ospitano i fedeli nella Basilica.
In coerenza con i valori di sostenibilità che da sempre promuove, con il restauro e la riapertura della Basilica, Eni ribadisce la grande attenzione nei confronti del territorio, inviando un forte segnale di ripartenza alla popolazione aquilana, restituendo così un simbolo rappresentativo della vitalità economica e culturale della città. A tal fine, oltre ad aver messo in campo tutte le sue capacità e il suo project management. Eni si è posta come linea guida prioritaria anche il tema della sicurezza, che ha accompagnato i lavori in questi due anni portando avanti così un modello di intervento già sviluppato in passato con grande successo.
La Soprintendenza ha messo in campo tutta l’esperienza nel quadro della tutela, della ricerca e del restauro già sperimentata nei precedenti complessi interventi effettuati sulla Basilica, oltre alle competenze e agli approfondimenti tecnico scientifici e disciplinari maturati nella recente esperienza della vasta e articolata ricostruzione del patrimonio culturale dal 2009. In questo percorso è stato fondamentale il contributo specialistico degli autorevoli esperti dei tre Atenei, che hanno condotto le approfondite analisi preliminari e affiancato con alta professionalità e competenza l’iter della progettazione.

Comunicato congiunto Eni-Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per L'Aquila e il cratere-Comune dell'Aquila

In allegato la brochure del restauro.

 

L'INTERVENTO INTEGRALE DEL SINDACO PIERLUIGI BIONDI

Questa mattina mi sono alzato presto, più presto del solito perché - vedo i primi cittadini dei Comuni che partecipano a questa giornata, e li ringrazio per la loro presenza – i sindaci si alzano presto per affrontare tutto il carico di responsabilità che li attende. Mi sono alzato prima del solito con un’emozione addosso quasi fanciullesca, come quella che provano i ragazzini, soprattutto in questo periodo natalizio. Mi sono chiesto come avrei fatto a vincere l’emozione di questa giornata. Questa non è soltanto una cerimonia per la riapertura della Basilica di Collemaggio, questo è un pezzo della rinascita della nuova città dell’Aquila. Una città in cui ormai i dolori, le lacrime la sofferenza, fanno parte della nostra esistenza: oggi, però, è il giorno della gioia, della passione, dell’ottimismo, della fiducia.
La riapertura della Basilica è un momento di rinascita, spirituale, religiosa, qui è stato incoronato Papa Celestino V ed è stato celebrato il primo Giubileo della storia della Cristianità. Da qui è partito un messaggio rivoluzionario, di riscatto degli umili, dei poveri, di riconciliazione, che dobbiamo rilanciare nella sua forza e unicità: per questo chiedo il sostegno al ministro Franceschini in questo sforzo collettivo che stiamo facendo per far diventare la Perdonanza Celestiniana patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
La giornata odierna rappresenta anche un momento di riscatto civile: gli aquilani ed il territorio ritrovano uno dei suoi simboli identitari e Dio solo sa quanto questa comunità abbia bisogno di simboli e di luoghi attorno a quali riunirsi. E quindi io ringrazio tutti coloro che hanno consentito che oggi si svolgesse questa festa, naturalmente a partire dall’Eni, rappresentato da Claudio Granato (Chief Services&Stakeholder relations officer Eni, ndr), e quanti si sono impegnati in quest’opera. Ringrazio un figlio di questa terra, un amico dell’Aquila, che ha fatto tanto per questa città, parlo di Gianni Letta: grazie per tutto quello che fai, per la tua attenzione, presenza e vicinanza.
Grazie al ministro Franceschini, che ci darà un’importante notizia, ringrazio la Soprintendenza nella figura dell’architetto Vittorini, e tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato in questi luoghi perché ho potuto constatare quanta passione e attenzione hanno messo nella cura dei dettagli, nel restauro di ogni singola pietra di questa chiesa: oggi si dimostra a tutti che la ricostruzione di beni pubblici si può fare e fare bene, in tempi congrui.
Ringrazio i dipendenti del Comune che si sono impegnati in questi giorni sia sotto il profilo amministrativo sia sotto quello tecnico per fare in modo che questa giornata riuscisse nel migliore dei modi, con una grande dedizione e attaccamento all’Ente di cui sono dipendenti. Naturalmente ringrazio quanti hanno effettuato delle donazioni che hanno consentito di completare il ritorno all’originale bellezza della Basilica anche se forse qualcuno non se ne è accorto ma mancano ancora alcune cose che renderanno il tutto ancora più meraviglioso, nella parte degli apparati decorativi e delle tele e per cui ancora bisogna fare trovare delle risorse.
Concludo citando una vicenda che mi riguarda, anche se magari inusuale parlare di questioni personali: mia figlia è nata il 20 agosto 2016, quattro giorni dopo c’è stato il terremoto che ha devastato il Centro Italia e un pensiero va a quelle popolazioni che stanno ancora combattendo. A nove giorni dalla sua nascita ho portato qui mia figlia, perché volevo che la benedizione di Papa Celestino l’accompagnasse nella sua vita. Vorrei che la giornata odierna rappresentasse per gli aquilani quello che ha rappresentato quella giornata del 2016 per me e mia figlia: ovvero l’inizio di una nuova
vita, contrassegnata dai colori unici di questa chiesa e la forza incredibile di questa città.

Pierluigi Biondi

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