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Giunta comunale, via libera al Piano per l'abbattimento delle barriere architettoniche

18/05/2018

La città dell’Aquila si dota per la prima volta del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui vengono definite le attività finalizzate all’attuazione di uno strumento strategico e interdisciplinare finalizzato a favorire l’accessibilità e la qualità degli spazi urbani e degli edifici pubblici, promuovere l’integrazione sociale, la sicurezza e la mobilità. Verrà istituito un gruppo di lavoro intersettoriale interno all’ente comunale che, nell’ottica della pianificazione di una città accessibile e libera da barriere architettoniche, avrà il compito di coordinare la propria attività con i settori competenti per gli interventi relativi al Piano regolatore generale e del Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums). Con il Peba, inoltre, si punterà a progettare e realizzare i lavori sulle aree pubbliche tenendo conto delle esigenze e le opportunità fornite dallo universal design, in grado di garantire una ampia fruibilità oltre che maggiori comfort e attrattività del contesto cittadino. Ma anche incentivare gli spostamenti a piedi o con mezzi pubblici e integrazione con il regolamento edilizio sono altri obiettivi fissati nel Peba, che sarà dinamico e aggiornabile attraverso il continuo monitoraggio degli interventi programmati e attuati per ottimizzare l’efficacia delle soluzioni adottate. “In linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e alla luce dell’istituzione, tra i pochissimi Comuni italiani, della figura del Disability manager, L’Aquila si candida a diventare un modello per chi vuole rendere il contesto urbano fruibile e accessibile per tutti – dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi che detiene anche la delega alla Ricostruzione – L’approccio interdisciplinare delle azioni future consentirà di attuare un percorso virtuoso nell’ambito del quale è previsto anche il coinvolgimento di altri partner istituzionali, come università e centri di ricerca, o associazioni e stakeholders, affinché tutti si possano sentire protagonisti di una rivoluzione che renderà la città più bella, più moderna, più civile”.

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