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Sanità: studio Sole24ore, il commento del sindaco Biondi

21/05/2019

"Lo studio sulla qualità della salute e dei servizi sanitari nelle province italiane cristallizza una realtà che, verificata dai dati (oggettivi ma su quali è sempre possibile aprire una discussione) inizia ormai ad essere evidente anche nelle regioni, almeno nell’immaginario collettivo, più virtuose: il divario tra aree le aree interne e quelle metropolitane o costiere”. Lo dichiara il sindaco del capoluogo e presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

“Un gap noto da tempo in Abruzzo, che la classe dirigente e politica, tutta, ha il dovere morale di colmare per non amplificare ulteriormente differenze già ben delineate  e marcate dall’orografia dei territori. Tra i fattori che incidono, negativamente, sull’affanno del sistema sanitario della provincia aquilana il gradino più alto del podio lo conquista, ma non c’è nulla da esultare, l’ormai cronica carenza di personale”.

“Una questione aperta ormai da anni, che con i pensionamenti previsti e quelli in arrivo con la cosiddetta ‘quota cento’, rischia di far saltare il banco e mettere a rischio l’offerta sanitaria soprattutto nelle aree più disagiate di questa terra. La Regione, dopo un periodo di assestamento legato al cambio di maggioranza, mi auguro proceda al più presto all’espletamento delle procedure selettive per attuare un piano assunzionale che potrebbe, almeno in parte, aiutare il personale medico e quello sanitario attualmente in servizio a continuare a garantire cure di qualità ai cittadini.Un processo per il quale inizia a non essere più rinviabile il progetto per l’istituzione di un Dea di secondo livello tra i presìdi ospedalieri dell’Aquila e di Teramo, già adesso complementari per alcuni tipi di specialità, come la Terapia intensiva neonatale e la radiologia interventistica oppure la cardiochirurgia o la chirurgia toracica”.

“Queste due azioni, unite ai progressi attesi con la telemedicina, per il quale il 5G che si sta sperimentando in città risulterà decisivo, potrebbero rilevarsi utili, se non determinanti, per il riequilibrio del sistema sanitario abruzzese. Un risultato necessario non per scalare posti in classifiche che lasciano il tempo che trovano, quanto, piuttosto, per arginare il rischio di spopolamento delle aree interne” conclude Biondi.

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