Sezione salto blocchi

Registrati ai servizi APP IO e ricevi tutti gli aggiornamenti dall'ente
APP IO

CONSIGLIO COMUNALE, APPROVATO IL PIANO DI RICOSTRUZIONE DELL'AQUILA

09/02/2012


Il Consiglio comunale, riunito a palazzo dell’Emiciclo, ha approvato all’unanimità la delibera relativa al Piano di Ricostruzione per la città dell’Aquila e per le frazioni. Il piano, che prevede un impegno di circa 5 miliardi euro, si configura come uno strumento programmatico ed economico, e definisce gli obiettivi strategici della ricostruzione, prevedendo un’ intesa con il commissario e il presidente della Provincia, in riferimento alle materie di rispettiva competenza. Assicura, come previsto dalla normativa, la ripresa socio-economica, la riqualificazione dell’abitato e si propone di facilitare il rientro delle popolazioni nelle abitazioni danneggiate dal sisma. Il documento contiene un’analisi dello stato dei luoghi, riferimenti alla microzonazione sismica, l’individuazione degli interventi e dei soggetti interessati, riferimenti alla messa in sicurezza degli ambiti di ricostruzione, la stima economica dei costi e il cronoprogramma degli interventi. Riguarda l’insieme dei centri storici, sia quello del capoluogo (168 ettari), sia quelli delle 49 frazioni (235 ettari), che si estendono per una superficie di 403 ettari. La priorità dell’emergenza aquilana è avvalorata dai dati sulla popolazione: gli abitanti dell’intero cratere, alloggiati fuori dalle proprie abitazioni, sono 34mila 670, di cui oltre l’80 per cento, vale a dire circa 28mila 533 persone, risiedono nel Comune dell’Aquila (tra queste 10mila risiedevano nel centro storico del capoluogo). La città dell’Aquila nel 2009 aveva una popolazione pari a 72mila 988 abitanti. Le persone alloggiate fuori dalle proprie abitazioni sono pertanto, ad oggi, circa il 40 per cento. “Il modello per la ricostruzione attivato dal Comune dell’Aquila per il centro storico e le 49 frazioni - ha dichiarato l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano - si basa, pur nel rispetto della normativa di riferimento, ossia la legge 77 sul terremoto, su un approccio che privilegia, quando possibile, il piano regolatore vigente, evitando il ricorso esclusivo a una pianificazione separata. Da dicembre 2010 ad agosto 2011, durante la fase di predisposizione del Piano, il Comune ha anticipato, con l’emanazione di 10 provvedimenti del sindaco, l’attuazione degli interventi, conformi al piano regolatore, che potevano essere avviati subito, circa il 70 per cento del totale. Il Piano di ricostruzione – ha proseguito Di Stefano - comprende quattro sezioni relative, rispettivamente, alle linee di indirizzo strategico, agli aspetti generali, alle attività preliminari, ai contenuti, con la stima di massima dei costi degli interventi, e all’applicazione delle disposizioni urbanistiche vigenti. Partendo da un’analisi delle trasformazioni della società e del territorio dopo il sisma, il Piano ha individuano le criticità e i punti di forza del tessuto urbano e socio economico della città. Le linee di intervento – ha continuato l’assessore - sono quattro. Innanzitutto il centro storico torna ad essere il cuore della vita sociale, attraverso l’attivazione immediata degli interventi privati, l’innalzamento dei livelli di sicurezza antisismica, la riqualificare delle aree verdi e dei servizi e il rilancio del tessuto socio economico e produttivo. Puntiamo a garantire la qualità urbana e sociale alla città estesa, con la riorganizzare della mobilità, la creazione di nuovi poli urbani nelle frazioni, l’attivazione di adeguate politiche di inclusione sociale, tese a riconnettere la città territorio. Altro aspetto importante è il rilancio economico, puntando su Università e formazione, industria hi-tech e innovazione, turismo e cultura. Infine, prevediamo di ampliare e migliorare i servizi delle strutture comunali preposti alla ricostruzione”.
Tra i contenuti del Piano ci sono gli adempimenti preliminari, come la perimetrazione, la definizione degli ambiti di ricostruzione, l’emanazione degli avvisi pubblici per la presentazione delle proposte di intervento, la verifica preliminare delle stesse e l’identificazione degli aggregati edilizi, circa 2mila in un territorio di oltre 400 ettari.
I piani di ricostruzione delle frazioni sono di norma d’iniziativa pubblica e possono riguardare l’intero perimetro dei centri storici delle frazioni e la totalità degli edifici singoli ed aggregati, per i quali è necessario intervenire con provvedimenti in variante al Piano regolatore generale.
“Il Comune dell’Aquila – ha spiegato l’assessore Di Stefano - ha già avviato le procedure di approvazione di proposte di ricostruzione di interi ambiti territoriali tra cui, il Piano per la Ricostruzione di Onna, finanziato dall’Ambasciata tedesca, quella perla ricostruzione di Tempera, a cura dell’Università di Camerino, e quello per la Ricostruzione di Bagno, realizzato dall’Istituto universitario di Architettura di Venezia. Il Piano prevede anche le proposte per l’elaborazione di progetti strategici di iniziativa pubblica e privata. In tali aree l’Amministrazione favorisce interventi e programmi unitari, per raggiungere obiettivi di riqualificazione urbana, anche utilizzando alcuni elementi di innovazione normativa”.
I progetti strategici di iniziativa privata sono quelli dei quartieri Banca D’Italia in via XX Settembre, Santa Croce, piazza della Lauretana, Valle Pretara, Porta Leone, Borgo Rivera, S. Andrea - Campo di Fossa. Quelli, invece, di iniziativa pubblica sono: il polo universitario che sorgerà nella zona dell’ex ospedale San Salvatore, il complesso scolastico polifunzionale che verrà realizzato nella caserma “Francesco Rossi”, l’area ex ospedale di Collemaggio, la sede unica uffici comunali, la zona del viale della Croce Rossa, il cosiddetto Polo del Welfare e i progetti legati alle mura medievali, a Piazza d'Armi e ai parchi urbani. Il piano è stato redatto con la partecipazione attiva dei cittadini, invitati a presentare proposte di intervento edilizio e di aggregato strutturale. Per le frazioni sono mille le schede con proposte di intervento. Sono stati inoltre identificati circa 2mila aggregati, di cui 340 nel capoluogo e mille e 156 nelle frazioni.
Il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti ha proposto di intervenire successivamente sul testo con disposizioni relative al riconoscimento di una priorità per il cosiddetto asse centrale (piazza Battaglione Alpini – piazza Duomo – corso Federico II e strade e piazze limitrofe), attraverso la pratica del silenzio assenso a sessanta giorni e il sistema dell’appalto unico, da concordare eventualmente, come ha spiegato Benedetti, con l’Associazione nazionale dei costruttori edili.

Allegato: co.co._9-2-12[1].pdf (28 kb) File con estensione pdf

Argomenti

Condividi