No al gasdotto Snam; l'Assessore Moroni: "La Regione si riappropri della sua facoltà di decidere"
“Il presidente della Regione Abruzzo trasmetta al Ministero dello Sviluppo economico il parere negativo dell’ente regionale sul percorso che dovrà seguire il gasdotto Snam e si costituisca in giudizio, presso la Corte costituzionale, in difesa della legge regionale sulla realizzazione e collocazione delle centrali di compressione a gas in aree sismiche, come quella che si vorrebbe localizzare a Sulmona”.
È quanto chiede l’assessore comunale Alfredo Moroni, che è anche referente del coordinamento antigasdotto, facendosi portavoce delle istanze emerse nel corso di un incontro che si è tenuto quest’oggi nell’aula consiliare del Comune di Sulmona.
“L’assemblea di oggi - ha spiegato Moroni - ha visto la partecipazione di sindaci, amministratori comunali e provinciali, consiglieri regionali, parlamentari, comitati, nonché del sottosegretario Giovanni Legnini. Nel ribadire le ormai note ragioni della contrarietà al progetto, dovute all’elevatissima sismicità dei luoghi e all’insostenibile impatto ambientale, con pesanti ripercussioni sull’intero sistema economico e produttivo, l’assemblea ha chiesto che venga dato seguito, senza ulteriori indugi e ritardi, alla risoluzione approvata dalla Commissione Ambiente della Camera e alle due risoluzioni approvate dal Consiglio regionale, poi fatte proprie dalla Provincia dell’Aquila e da numerosi Consigli comunali, che invocano un percorso alternativo. Chiediamo inoltre - ha proseguito Moroni - che il Governo disponga la modifica del tracciato, escludendo la fascia appenninica, e che il presidente della Regione Abruzzo trasmetta al Ministero dello Sviluppo economico il parere sfavorevole al progetto attuale, chiedendone una modifica e negando l’intesa con il Governo. Chiediamo inoltre l’immediata istituzione di un tavolo, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, per l’individuazione di un percorso alternativo, il ritiro, da parte del Governo, del ricorso, pendente presso la Corte Costituzionale, contro la legge regionale che regola la realizzazione e la localizzazione di centrali di compressione a gas in aree sismiche. La Regione deve infatti difendere e ribadire il potere e l’autonomia decisionale che le assegna la legge rispetto a questa materia, fondamentale per la sicurezza e la salute pubblica, senza lasciare che il Governo le imponga scelte non condivise dalla popolazione. L’assemblea - ha concluso Moroni - ha deciso di costituire un comitato ristretto di amministratori e rappresentanti delle istituzioni e della società civile che porti avanti le istanze più volte espresse e ribadite in questi anni e che programmi le iniziative più opportune, a cominciare dal sollecitare la convocazione del tavolo di Governo dove mettere a confronto le ipotesi alternative al percorso attuale”.