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Ricostruzione, coronavirus: concessi ulteriori 60 giorni per il completamento dei lavori; Biondi e Fabrizi: "Con protocolli di sicurezza nei cantieri, occorre andare incontro alle imprese"

21/05/2020

Le imprese impegnate all’Aquila nella ricostruzione post sisma 2009 avranno ulteriori 60 giorni di tempo, rispetto alla scadenza contrattuale e ai differimenti già previsti, per completare i lavori. Lo rendono noto il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore alla Ricostruzione privata centro e frazioni, Vittorio Fabrizi, in seguito alla circolare firmata oggi dal dirigente del settore, Roberto Evangelisti, e che sarà pubblicata sul sito internet del Comune a questo indirizzo https://www.comune.laquila.it/pagina1883_circolari.html

Di fatto, i giorni di proroga diventano 114, in quanto nel provvedimento viene richiamata la circolare dello scorso 13 marzo, nella quale veniva previsto che l’arco di tempo intercorrente tra l’11 marzo e il termine dell’emergenza causata dal coronavirus covid19 sarebbe stato considerato come proroga per conclusione dei lavori di ricostruzione privata post sisma 2009. Nella circolare odierna, infatti, viene precisato che il periodo di 54 giorni, e cioè quello compreso tra l’11 marzo e il 4 maggio (data in cui è stato consentito ai cantieri di riprendere l’attività) costituiscono proroga motivata e non saranno conteggiati nel calcolo del tempo utile per l’ultimazione dei lavori e per l’applicazione delle penali previste dalla normativa della ricostruzione. A questi 54 giorni, come detto, si aggiungono i 60 stabiliti nel dispositivo del provvedimento di oggi.

La circolare inoltre prevede gli obblighi di comunicare al Comune la riapertura del cantiere entro tre giorni dal riavvio dei lavori e di inoltrare al settore Ricostruzione privata centro e frazioni il nuovo cronoprogramma “anche per consentire il monitoraggio dell’andamento della ricostruzione.

“Era indispensabile andare incontro alle esigenze delle imprese – hanno commentato Biondi e Fabrizi – e ringraziamo l’architetto Evangelisti per aver dato concretezza a un proposito molto importante. Il riavvio dei cantieri è stato certamente condizionato dagli obblighi e dai protocolli di sicurezza previsti dal dpcm del 26 aprile e dalla successiva ordinanza sindacale del 30 aprile , integrata con l’addendum del 4 maggio. Provvedimenti che dovevano essere presi a tutela della salute dei singoli e dalla collettività. D’altro canto si è trattato di imposizioni onerose sotto vari profili per le imprese ed era pertanto più che giusto concedere delle proroghe sostanziali per il termine dei lavori di ricostruzione post sisma che erano in corso al momento del blocco delle attività edilizie per l’epidemia in corso”.

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