In Consiglio comunale dibattito sulla ricostruzione
Il consiglio comunale si è riunito a palazzo dell’Emiciclo in seduta straordinaria per discutere sulle problematiche connesse alla ricostruzione.
Presenti alla riunione il commissario straordinario alla Ricostruzione e presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il vice commissario Antonio Cicchetti, il vice commissario ai Beni Culturali Luciano Marchetti, il coordinatore della Struttura tecnica di Missione Gaetano Fontana, il provveditore alle Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna Donato Carlea e il provveditore alle Opere pubbliche per l’Abruzzo Giancarlo Santariga.
In apertura dei lavori è intervenuto il presidente del consiglio Carlo Benedetti. “Nell’ambito della ricostruzione pubblica – ha dichiarato il presidente – si viaggia a due velocità. In alcuni casi si procede speditamente mentre, purtroppo, vi sono dei ritardi. Come consiglio comunale della città capoluogo siamo ancora privi di un’aula consiliare. Auspico pertanto – ha proseguito Benedetti - uno spirito di collaborazione più intenso”. Il presidente ha poi stigmatizzato i recenti atti di contestazione contro il gonfalone della città dell’Aquila, “che – ha dichiarato ancora Benedetti - mi sento di difendere e di rappresentare. Bisogna portare avanti le istanze, ma sempre nel rispetto delle istituzioni e della democrazia”.
“La riunione di oggi è stata utile - ha dichiarato il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente nel suo intervento conclusivo – tuttavia non credo si siano fatti passi avanti rispetto a quelli che sono i nodi veri. Bisogna fare chiarezza su alcune questioni. In questi anni c’è stata un’impostazione assolutamente commissariale, che vede al vertice una struttura cui, pochi giorni fa, si è aggiunto un ulteriore commissario anche per le macerie. Esiste, come dico da tempo, un problema di governance. È necessario che tutti i livelli della politica e tutta la cittadinanza ne abbiano consapevolezza. A questo punto o si stabilisce in sede normativa che le scelte le fanno i sindaci oppure è giusto che chi stabilisce le regole poi gestisca fino in fondo la materia, senza lasciare i Comuni nel ruolo di anelli terminali che rispondono, davanti ai cittadini, di scelte che non hanno preso loro”.
“Riparare le abitazioni in categoria E – ha proseguito Cialente – doveva essere la priorità assoluta, per riportare vita nei quartieri e consentire alle attività commerciali di ripartire. Non ci siamo riusciti perché non hanno stabilito delle regole certe. Ora però che le regole ci sono i ritardi sono inaccettabili e andrebbero sanzionati. Abbiamo stabilito le regole ma è tutto fermo, non si vede un cantiere e gli operai delle ditte edili sono in cassa integrazione. Qui si continuano a nominare commissari e consulenti ma la situazione è in una fase di drammatico stallo perché manca un quotidiano confronto tra le strutture commissariali e il Comune”.