Ricostruzione, pagamenti alle imprese; l'Assessore Di Stefano: "Inconcepibile la posizione dell'Ance"
Desta sempre sconcerto quando un addetto ai lavori, tanto più se si tratta del presidente provinciale dell'associazione nazionale costruttori, si fa prendere da un'inopportuna, per tempistica e contenuti, quanto sconsiderata, per conseguenze ed effetti sulla città, foga lapidaria. È infatti incomprensibile che subito dopo l'azione positiva del Comune per la sottoscrizione di un nuovo protocollo con ABI per l'erogazione dei contributi, si debba alzare un confuso polverone di polemiche su altre questioni.
Innanzitutto, e non ê cosa di lana caprina visto che il presidente, a mezzo stampa, ha minacciato di adire vie legali contro l'amministrazione, mi tocca precisare che il Comune dell'Aquila non può avere pendenze di pagamento con le imprese, poiché il rapporto in essere è esclusivamente con il cittadino proprietario. Eliminato dunque il rischio di inutili denunce il presidente Ance cita il mancato rispetto degli accordi contenuti nel protocollo pagamenti, procedura proposta dal Comune dell'Aquila per favorire una più celere liquidazione rispetto alle disposizioni contenute nelle ordinanze e alle disposizioni emanate in termini di controllo e supervisione degli atti contabili. Grazie a quel protocollo e, certamente alla sinergia messa in campo tra i firmatari, i controlli sui lavori vengono effettuati alle sole imprese estratte (non più del 30%) a cui si trattiene il solo 10% e si liquida il restante novanta; é facoltà del richiedente di sostituire quel 10% con una polizza di garanzia. Le pratiche non sorteggiate invece vengono liquidate per l'intero 100% contabilizzato. Ogni pagamento viene liquidato soltanto dopo l'esito positivo del DURC, certificato che attesta la regolarità dell'impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi, nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e Casse Edili, verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento. Una sacrosanta norma di civiltà che, sebbene si applichi ai contratti pubblici, unanimemente abbiamo voluto anche negli adempimenti della ricostruzione.
É compito del Comune richiedere il DURC, ma per far questo è necessaria la presenza di personale qualificato o quanto meno formato che di certo non può essere mutuato, semmai e qualora fosse possibile, da altri settori del Comune come vorrebbe la facile ricetta del presidente.
Giova infatti ricordare che la pianta organica del Comune conta scarsi 380 dipendenti a fronte della cifra necessaria per un capoluogo di regione che, senza considerare il disastro occorso, viene stimata sulle 600 unità.
Il ritardo che tanto ha indispettito il presidente dell'Ance poi, è stato accumulato esclusivamente dal mese di ottobre, non certo dal 2010, ed è imputabile solo alla temporanea mancanza di personale impegnato nelle varie prove selettive del concorso Formez.
Sorvolo celermente la questione dei 'casi sospesi' poiché dovuti alla mancanza di regolarità di documentazione presentata, oppure al DURC non positivo poiché non voglio credere che qualcuno riesca a proporsi baluardo di questi casi.
L'Assessore alla Ricostruzione
Pietro Di Stefano