Politica di coesione, Biondi a Brest (Francia): "Bilancio europeo strumento di sviluppo per le aree interne"
Brest (Francia), 26 giugno 2025
“Gli investimenti europei devono concentrarsi nelle aree più svantaggiate, per favorirne la crescita economica e ridurre i divari territoriali. È una condizione imprescindibile per attuare pienamente il principio di coesione sancito dai Trattati”. Così il sindaco dell’Aquila e presidente Anci Abruzzo, Pierluigi Biondi, nel corso del suo intervento a Brest, in Francia, in occasione della riunione della Commissione per la Politica di coesione territoriale e bilancio dell’UE sul Quadro finanziario pluriennale dell’Europa, in qualità di componente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei. Biondi ha sollevato all’attenzione dell’assemblea la necessità che i fondi europei arrivino davvero dove servono di più: nelle aree montane, interne, con meno servizi e collegamenti.
“È essenziale che la riforma del prossimo bilancio dell’UE rafforzi concretamente la competitività del continente. L’Europa si trova di fronte a sfide complesse, e il bilancio comune deve essere un mezzo efficace per affrontarle, senza contrapporre coesione e competitività: al contrario, queste due dimensioni devono camminare insieme”, ha sottolineato Biondi.
“Un’occasione di confronto preziosa, nella quale ho voluto ribadire alcune priorità che considero fondamentali per il futuro delle nostre comunità e dell’Europa intera. Penso in particolare alla sfida demografica, che colpisce in modo drammatico le regioni montane, interne, rurali e periferiche. Per invertire questa tendenza – ha commentato a margine il sindaco Biondi - il bilancio europeo deve supportare questi territori con azioni mirate: potenziando la connettività, garantendo l’accesso ai servizi essenziali, sostenendo la digitalizzazione, la formazione, l’imprenditorialità e creando nuove opportunità di sviluppo. Chi nasce in questi luoghi deve poter scegliere di restarci, non andarsene per necessità”.
“Altro nodo cruciale è l’accessibilità stessa ai fondi europei: troppo spesso, proprio chi ha più bisogno di sostegno si scontra con procedure complesse, burocrazia e carenze di competenze tecniche. Occorre una profonda semplificazione, sia nella struttura dei programmi che nei requisiti di accesso. Come Gruppo ECR, auspichiamo che la Commissione europea abbandoni un approccio ideologico e poco realistico in materia ambientale, e torni a sostenere con convinzione lo sviluppo dei territori, contrastando quella desertificazione industriale che oggi minaccia la vitalità di molte aree del nostro continente”, ha concluso Biondi.