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"Va salvaguardata la struttura speciale per gli espropri", il Sindaco Cialente scrive al Premier Monti e ai Ministri Barca e Grilli

05/09/2012

Le problematiche connesse al trasferimento ai Comuni delle funzioni della Struttura di missione per le procedure riguardanti le occupazioni di urgenza e gli espropri finalizzati alla realizzazione degli alloggi per i senza tetto a causa del sisma sono state esposte dal Sindaco Massimo Cialente, in una nota inviata a diversi soggetti istituzionali, tra cui il Capo del Governo, Monti, e i Ministri Barca e Grilli. Di seguito, il testo completo della lettera.

"Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3898 del 17 settembre 2010 all’art. 4 è stata istituita una Struttura di missione con sede a L’Aquila al fine di gestire efficacemente le procedure amministrative connesse alle occupazioni d’urgenza ed alle espropriazioni finalizzate alla realizzazione di moduli abitativi di durevole utilizzazione, di cui all’art. 2 del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009 n. 77, nonché di moduli abitativi provvisori e di moduli scolastici ad uso provvisorio di cui all’art. 7, commi 1 e 2, dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3790 del 9 luglio 2009, e connesse opere di urbanizzazione. Inoltre con l’art. 1 del predetto decreto legge n.39/2009 si è disposto di tenere nel territorio della città di L’Aquila il grande evento dell’organizzazione del Vertice G8 , e pertanto con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3954 del 22 luglio 2011 sono state affidate alla medesima Struttura anche le procedure amministrative connesse alle occupazioni d’urgenza e le espropriazioni delle aree ritenute necessarie a consentire lo svolgimento del G8 a L’Aquila.
La citata Struttura ad oggi governa procedimenti concernenti le espropriazioni dei suoli occupati relative a circa 6.000 (seimila) particelle catastali, a fronte di 25.000 (venticinquemila) aventi diritto, il cui costo preventivato è di circa 200.000.000,00 (duecentomilioni) di euro di cui 90 milioni già impegnati con OPCM 4013 del 23 marzo 2012
Detta Struttura inoltre, ad oggi,opera in ragione di una normativa derogatoria alla procedura ordinaria in materia di espropriazioni per pubblica utilità limitando i tempi e contenendo in maniera rilevante i costi relativi agli indennizzi per esproprio definitivo ed indennità di occupazione temporanea. Vedasi ordinanze (art. 4 dell’OPCM 3857 del 10 novembre 2010, art. 12 dell’OPCM 3978 dell’8 novembre 2011, art. 7 dell’OPCM 3996 del 17 gennaio 2012 e art. 25 dell’OPCM 4013 del 23 marzo 2012).
Con l’art. 67 bis comma terzo del D.L. sopra citato, il personale (non apicale) della Struttura in parola è stato provvisoriamente assegnato dal 16 settembre 2012 al 31 dicembre 2012 agli Enti locali dismettendo, in un sol colpo, con detta norma, l’organizzazione di una Struttura fondamentale per il governo dei processi correlati alle espropriazioni in atto, e grave dimenticanza, omettendo di conservare le deroghe normative di facilitazione dei procedimenti in corso a mente delle OPCM del precedente capoverso.
Sottolineo, che la Struttura non presta la sua opera solo per il Comune di L’Aquila bensì per tutti i Comuni del cratere sismico del territorio abruzzese, e che una cessazione anche temporanea di queste attività produce nell’immediato, un aggravio di spesa per lo Stato in termini di indennità di occupazione, di circa 700.000,00 (settecentomila) euro al mese (circa 20.000,00 (ventimila) euro al giorno), dovuto al ritardo nel pagamento delle indennità di occupazione, oltre gli interessi legali da computarsi su tutte le indennità espropriative, nonché la dispersione del know-how operativo e gestionale maturato dalle unità di personale assegnato alla Struttura di missione delineando, così, uno stallo dei procedimenti espropriativi e vanificando il lavoro e le attività ad oggi poste in essere con gravi ripercussioni sul già martoriato tessuto economico e sociale della città dell’Aquila e dei Comuni del cratere.
Mi preme denunciare che il trasferimento ai Comuni, cominciando dal Comune dell’Aquila, di procedure attualmente svolte dalla struttura di missione provocherà una paralisi completa di questa decisiva funzione, poiché, a fronte di una forza lavoro attuale di ventidue persone, a partire dal 1 gennaio 2013, io non potrei che destinare al servizio un solo funzionario poiché il mio Comune, sotto organico, non riesce già a far fronte alle esigenze del post-sisma.
Ciò si tradurrà certamente in un danno a carico dei 25.000 cittadini che, già terremotati, hanno subito gli espropri, ma soprattutto un gravissimo danno erariale. Per risparmiare circa 600.000 € l’anno gettiamo alle ortiche, e succederà per anni, 700.000 € al mese.
Le criticità sopra esposte risultano confermate anche dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile nazionale dott. Franco Gabrielli nella nota pervenuta al Ministero dell’economia n. CG/0058970.
Chiedo pertanto che in sede di stesura dell’OPCM di chiusura dell’emergenza venga prevista la conferma dell’intera struttura di missione per le procedure amministrative connesse alle occupazioni d’urgenza ed alle espropriazioni finalizzate alla realizzazione moduli abitativi di durevole utilizzazione, per almeno tutto il 2013 e, probabilmente, per alcuni mesi del 2014, al fine procedere rapidamente con le procedure e rendere finalmente giustizia ai cittadini espropriati e difendere le risorse del paese.
Certo di ottenere comprensione e sollecito riscontro, l’occasione è gradita per inoltrare i più cordiali saluti".

L’Aquila, 4 settembre 2012

IL SINDACO
Dott. Massimo Cialente

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