Eccidio dei Nove Martiri, venerdì 23 settembre gli omaggi per la ricorrenza
Venerdì 23 settembre la Municipalità Aquilana renderà omaggio alla
memoria dei Nove Martiri aquilani, in occasione del 73esimo
anniversario dell’eccidio. La cerimonia si terrà nella caserma
Pasquali Campomizzi, con inizio alle ore 9. Il sindaco Massimo
Cialente deporrà una corona di alloro nel luogo in cui i nove martiri
giovinetti furono trucidati.
Alle ore 10, nel piazzale antistante l’Istituto di istruzione “Amedeo
di Savoia Duca d’Aosta”, dopo l’inno nazionale e la cerimonia
dell’alzabandiera, verrà deposta una corona d’alloro, a cura
dell’istituto abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia
contemporanea, in ricordo, in particolare, di Fernando La Torre,
studente ebreo che aveva frequentato il Regio Istituto Industriale.
Seguiranno i discorsi delle autorità.
Alle ore 11, al Cimitero Monumentale, deposizione di una corona
davanti al Monumento dedicato ai IX Martiri Aquilani e, alle 11.30,
nel sentiero IX Martiri, in località Madonna Fore, deposizione di una
corona presso il Ceppo Commemorativo.
Bruno D’Inzillo, Bernardino Di Mario, Fernando Della Torre, Carmine
Mancini, Giorgio Scimia, Francesco Colaiuda, Anteo Alleva, Sante
Marchetti e Pio Bartolini avevano tutti tra i diciotto e vent’anni.
Dopo l’8 settembre del 1943 si erano uniti ai partigiani che cercavano
di respingere le truppe di occupazione tedesche. Per sfuggire ai
rastrellamenti si erano rifugiati sulle montagne nei pressi di
Collebrincioni. Furono catturati dal contingente tedesco dopo una
delazione e condotti nella caserma Pasquali, dove furono costretti a
scavarsi la fossa e fucilati. I loro corpi furono rinvenuti solo dopo
la liberazione della città dell’Aquila, avvenuta il 13 giugno del
1944, e successivamente ricomposte all’interno della scuola elementare
“De Amicis”, dove ricevettero l’omaggio della cittadinanza.
Bruno D’Inzillo era figlio di un colonnello dell’esercito, aveva da
poco terminato gli studi liceali e desiderava iscriversi alla facoltà
di Medicina. Aveva scritto una raccolta di versi dal titolo “Retoriche
cosmiche”; Fernando Della Torre era originario di Sulmona e
apparteneva ad una famiglia di origini ebraiche. Diplomato
all’Istituto tecnico industriale, era rimasto orfano dei genitori e
aveva trovato un impiego; Giorgio Scimia era uno studente dell’ultimo
anno dell’istituto Magistrale e sognava di diventare aviatore; Carmine
Mancini era il più caro amico di Bruno D’Inzillo e, come lui, scriveva
poesie e si accingeva a iscriversi alla facoltà di Medicina;
Bernardino Di Mario frequentava l’Istituto tecnico industriale, fu
l’ultimo a morire poiché non venne ucciso subito dalla scarica di
fucili.
La città dell’Aquila ha dedicato una piazza ai Nove Martiri aquilani,
nel cuore del centro storico, mentre un monumento funebre ne perpetua
la memoria e l’esempio all’interno del Cimitero monumentale.